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Published on Novembre 21st, 2006 | by Redazione MG News

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Da grandi tutti faranno…il Content Manager!

Qualche giorno fa leggevo le doglianze legittime di Pier Luca Santoro. Di recente anche altri blogger (io inclusa) hanno lamentato di essere diventati inconsapevoli co-autori di blog e siti che[…] Qualche giorno fa leggevo le doglianze legittime di Pier Luca Santoro. Di recente anche altri blogger (io inclusa) hanno lamentato di essere diventati inconsapevoli co-autori di blog e siti che neanche conoscevano.

Certe “storture” sono sempre più frutto dell’abile non-lavoro di sedicenti Content Managers che con quasi truffaldino – o perlomeno maleducato – copia ed incolla riescono a colmare intere sezioni, a volte interi siti, con i migliori post specialistici della nostra Rete. I feed ordinati per argomento negli aggregatori o in Del.icio.us rendono il tutto ancor più semplice.

Il problema è che i rispettivi autori dei post non vengono quasi mai neanche avvisati riguardo l’utilizzo che si fa dei loro testi nè del contesto ove vengono pubblicati, che potrebbe essere a loro più o meno gradito. Inoltre – fattore non da poco – trattasi spesso di siti che lucrano con sponsor e pubblicità, guadagni che, ovviamente, non vengono condivisi con gli ignari autori. Chi è e cosa fa un Content Manager?
Brevemente, è colui che si occupa della supervisione e del reperimento dei contenuti per un prodotto editoriale (se online o offline poco cambia). Seleziona gli autori più idonei al suo progetto (per competenza, prestigio o altro), stabilendo modalità di utilizzo e retribuzione (se prevista) del frutto del loro ingegno.
Egli conosce le dinamiche dei mezzi d’informazione e della comunicazione moderna (per formazione e, soprattutto, comprovata esperienza), è attento alle evoluzioni di esigenze e gusti del suo pubblico al quale saprà proporre i contenuti giusti al momento giusto, individuati prima della concorrenza.

Anch’io, nel mio curriculum, annovero un’esperienza da Content Manager per un noto “portale” di entertainment, che negli anni ha variato solo il nome ma sostanzialmente ha mantenuto struttura e qualità iniziale. Il mio lavoro (uno dei più impegnativi che abbia mai fatto) era frenetico, ero quotidianamente alle prese con una montagna di materiale (testi, immagini, audio e video prodotti da collaboratori retribuiti) da incasellare in un puzzle perfetto che alle 8 del mattino in punto fosse in grado di sorprendere un’utenza internazionale. Oggi le “nuove leve” amano fregiarsi di titoli altisonanti lavorando poco e male. Con la scorrettezza la prima a rimetterci è la reputazione: dell’editore, del progetto e dei suoi responsabili.

Titti Zingonetitti.zingone@marketingpark.it


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