Internet e new media no image

Published on Luglio 26th, 2005 | by Redazione MG News

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Investire in comunicazione nella Tv satellitare

Lo spazio televisivo commerciale negli anni ‘70. A partire dal 1973, la struttura economica del nostro Paese ha permesso l’avvento del sistema misto, ossia innovazione tecnologica, risorse economiche da investire[…] Lo spazio televisivo commerciale negli anni ‘70. A partire dal 1973, la struttura economica del nostro Paese ha permesso l’avvento del sistema misto, ossia innovazione tecnologica, risorse economiche da investire e soprattutto una domanda di spazi televisivi da parte degli inserzionisti pubblicitari. Una richiesta ancora non del tutto soddisfatta ma che tuttavia esisteva fortemente e che non trovava adeguata risposta nelle reti di servizio pubblico televisivo. Attualmente queste condizioni economiche non sembrano esserci poiché quella potente domanda è stata in parte soddisfatta da spazi televisivi pubblicitari e che negli anni ’80 hanno provocato il radicale mutamento del sistema televisivo italiano, quando cioè le televisioni libere erano nate grazie alle risorse tecnologiche povere che diventavano gradualmente disponibili. Oggi il sistema delle comunicazioni di massa in Italia è adeguato a pochi competitori che assorbono tutte le risorse utilizzabili. Malgrado ciò, negli anni 2000 l’innovazione tecnologica può mutare radicalmente il panorama televisivo. Esiste infatti una tecnologia povera, accessibile poi da tutti, che permette di trasmettere televisione a basso costo: la Tv digitale. La digitalizzazione della Tv è un processo di conversione di grandezze analogiche utilizzando grandezze discrete; si codifica e si comprime il segnale audio/video in numeri binari, zero e uno, ossia gli stessi utilizzati dai computer.
A questo si affianca il fenomeno Internet che con la televisione apre uno spiraglio rivoluzionario rispetto al modo tradizionale di fare informazione, in forza soprattutto della diffusa alfabetizzazione informatica e di nuovi apparecchi, come il DVD, i videoregistratori digitali e, naturalmente, i decoder. Il decoder e’ un termine generico con cui ci si riferisce tanto ai semplici decodificatori digitali (che si limitano a tradurre il segnale) quanto ad altri apparecchi piu’ complessi, come quelli offerti dalla TV satellitare. La televisione digitale può soddisfare questa nuova domanda, una domanda di televisione e nuova informazione frammentata, a volte ambigua, che spesso non trova risposta nelle Tv generaliste, ma in tutte quelle televisioni di nicchia o tematiche. La Tv satellitare (via satellite o via cavo) è quella Tv gestita da più operatori (con canali a pagamento e canali “free to air” o “in chiaro”), più attenta alle diverse tipologie di domande, in grado quindi di soddisfare più segmenti di mercato: culturale, turistica, sportiva, enogastronomia, di informazione, ecc. Proprio per questa diversificata configurazione e per l’ampia fruibilità (da più utenti in diversi continenti nel mondo), la Tv satellitare accede a tutti i tipi di consumatori che mediamente possiedono una buona capacità di spesa. Gli utenti della televisione satellitare sono interessati a contenuti editoriali che offrono un ritorno, un input che susciti interesse e porti ad un eventuale approfondimento (via web per esempio); questo, nell’ambito dell’informazione (es. CNN International, Ventiquattrore.tv, ecc), della cultura (es. History Channel, Discovery Channel, Art Channel, ecc), dell’intrattenimento e della musica (es. Dee Jay TV), della casa (es. Alice), della cucina (es.Gambero Rosso), dello shopping e della moda (es. Fashion TV), eccetera.
Un esempio di canale satellitare molto interessante è Venice Channel, un canale di nicchia che mostrerà, a partire dal 2006, l’essence of Italy, l’essenza del Made in Italy. Questo canale digitale satellitare è dedicato all’essenza del bello, al life style legato innanzitutto a Venezia, città conosciuta in tutto il mondo per l’arte, il commercio e la storia, e meta turistica d’eccellenza, e legato inoltre al territorio del Nord Est con i suoi paesaggi, le sue risorse turistiche (le Dolomiti, Verona la città del vino, del marmo e dell’amore, il Lago di Garda, il Trentino, ecc.), i suoi valori, le sue tradizioni, i prodotti e i capitani d’industria. VeniceChannel sarà visibile in chiaro e sulle piattaforme pay e distribuito da numerosi operatori cavo e satellite in Europa, Asia, Oceania, America e Nord Africa. Una vetrina internazionale per tutte le aziende di questo territorio e per gli enti, privati o pubblici che hanno scelto di orientare gli investimenti in comunicazione (sarebbe sufficiente l’1% del fatturato) verso il pubblico nazionale ed internazionale amante del bello, potenzialmente orientato alla spesa, ai viaggi, agli approfondimenti on line e di buona cultura. Un modo per evidenziare il valore aggiunto di un prodotto che è il territorio in cui esso viene concepito, la tradizione e l’operosità come elemento di qualità, l’estetica e il contesto in cui è inserito il prodotto che identifica uno stile di vita unico. Questo canale è un esempio di opportunità che apre una finestra ai prodotti Made in Italy. Diverse tematiche da proporre tramite i satelliti per dare alta visibilità all’immagine dei prodotti italiani nel mondo. I prodotti che sempre più necessitano di tutelarsi di fronte alla concorrenza cinese (e non solo) e che hanno bisogno di confermare o aprirsi nuovi mercati all’estero. Questo, da parte delle imprese, è il motivo per investire in comunicazione attraverso un mezzo come la Tv satellitare.

I dati italiani sull’offerta televisiva digitale satellitare: Nel periodo tra il 1998 e l’anno 2004, il mercato della Tv satellitare in Italia e’ cresciuto del 50% circa. Rai e Rti sono aumentate rispettivamente del 21% e del 44%, mentre si segnalano i notevoli incrementi delle trasmissioni a pagamento (257,8%) e del gruppo La7 (285,7%). Rai ha pero’ perso quasi il 10% di quota di mercato (dal 49,7% del 1998 al 39,9% del 2004), mentre la contrazione della quota di Rti presenta un profilo assai piu’ contenuto (-1,6%). Sommate insieme, le riduzioni di quota di Rai e Mediaset (pari a 11,4 punti percentuali) sono pressoche’ bilanciate dall’aumento della tv satellitare (+ 10,8%). Analogamente, l’aumento della quota di mercato del Gruppo La7 avviene ‘a scapito’ della flessione delle altre emittenti. Fonte Apcom

I dati italiani sull’utenza internet: È previsto un aumento del numero di linee a larga banda dai 4,7 milioni del 2004, ai 6,6 milioni del 2005, per arrivare agli 8,1 nel 2006. Il numero complessivo di utenti internet e’ stimato in aumento da 25,6 milioni nel 2004 a 28,6 milioni nel 2005 (22,9 residenziali, 10,5 affari, 5,4 scuola e enti pubblici), 31,6 milioni nel 2006 (25,8 residenziali, 11,4 affari, 5,8 scuola e enti pubblici). Fonte Apcom


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