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Published on Gennaio 4th, 2007 | by Redazione MG News

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Una community per diffondere il Wi-Fi

Oggi vi raccontiamo una case history di successo di un’azienda che ha fatto la sua fortuna sul concetto di community e di condivisione di risorse (per lo più gratuite).
FON ( Oggi vi raccontiamo una case history di successo di un’azienda che ha fatto la sua fortuna sul concetto di community e di condivisione di risorse (per lo più gratuite).
FON (http://it.fon.com/) è un’azienda spagnola operante nel campo delle comunicazioni wireless, nata originariamente come movimento cooperativo al fine di creare una community hardware; oggi è diventata un affare tra le mani delle grandi del web.
FON, nato in Spagna da un’idea di Martin Varsavsky, doveva essere un movimento che puntava a far sì che ogni persona dotata di collegamento privato a banda larga potesse condividerlo via wireless con altri membri della comunità, che veniva così a crearsi spontaneamente e a basso costo.
Praticamente FON vende router wireless (che trasformano il collegamento Internet a banda larga in un Access Point WiFi) preconfigurati per criptare i dati personali e lasciando la possibilità di sfruttare la rete a chiunque intenda connettersi. Chiunque possiede un FON diventa automaticamente parte della community con il nome di FONERO e ha accesso gratuito a tutti i FON del mondo (segnalati al momento dell’installazione in un Google Earth http://maps.fon.com/). Il concetto di condivisione alla base dell’iniziativa era del tutto simile a quello utilizzato nelle reti di file sharing dei software peer to peer, con l’unica differenza di basarsi principalmente sull’hardware.
Nel 2006 il movimento FON ha subito una vera e propria mutazione: durante l’O’Reilly Emergine Technology Conference, tenutasi negli Stati Uniti tra il 24 e il 26 gennaio 2006, i fondatori hanno presentato ufficialmente FON USA. Neanche a dirlo, indovinate cosa è accaduto a questa idea embrionale ma vincente? Quello a cui ormai siamo abituati: il 5 febbraio 2006 Google, eBay, Skype e Index Ventures e altri hanno investito 21 milioni di dollari in FON (per approfondire http://gigaom.com/2006/02/05/google-skype-fund-fon/).
I motivi che hanno spinto i “grandi” sono i più vari. Sicuramente Skype ha interesse ad incentivare la formazione di una rete WiFi capillare, fondamentale per consentire il funzionamento e quindi la diffusione dello Skype Wi-Fi Package (http://accessories.skype.com/landingpage?SID=ef9111dc4c89c4dae7473e46df3724017ec:4545&page=wifi), un telefono che, in presenza di un collegamento wireless alla rete funge da cellulare: effettua telefonate utilizzando il proprio account Skype in completa mobilità, senza l’ausilio del computer.
Google mira invece ad usufruire della telefonia mobile gratuita in cambio della visione di pubblicità. Non a caso Google Pack (http://pack.google.com/intl/it/pack_installer.html?hl=it&gl=it&utm_source=it_IT-et-more&utm_medium=et&utm_campaign=it_IT) comprende il software proprietario Skype inserito all’accordo pluriennale stipulato con eBay, ormai proprietaria di Skype, fondato sull’unione delle forze, sulla condivisione degli utili degli introiti pubblicitari on-line e all’accaparramento di quote ancora maggiori del mercato.
Da FON eBay ottiene a sua volta ingenti guadagni effettuando le transazioni necessarie per i micropagamenti derivanti dal traffico telefonico e dall’utilizzo a pagamento delle reti FON da parte degli utenti Bill e Alien. Sì perché FON si basa su classi per cui tutti i foneros sono suddivisi in LINUS, BILL e ALIEN. Ogni riferimento a persone e fatti non è puramente casuale.
Linus sono possessori di un FON che hanno aderito pienamente allo spirito della community scegliendo di condividere il proprio WiFi di casa e in cambio hanno accesso gratuito WiFi ovunque trovino un Access Point FON.
Bills sono Foneros-imprenditori che preferiscono guadagnare dal loro WiFi. Invece di navigare gratis, ricevono il 50% dei soldi che gli Alien pagano per accedere al loro Access Point FON (i soldi ricavati ogni 30 euro vengono depositati in un conto pay-pall). Possono anche fare pubblicità alla loro attività sulla loro homepage personalizzata dell’Access Point FON.
Aliens non sono Foneros (quindi non condividono ancora il loro WiFi) e per questo sono tenuti a pagare solo 3 €/$ al giorno per connettersi ad un Access Point FON.
A dimostrazione della validità di Fon il riconoscimento del The World Technology Award con il premio per la categoria “Communications Technology – Corporate”. Premio assegnato ogni anno alle persone ed alle organizzazioni che si sono maggiormente distinte per l’innovazione scientifica e tecnologica in tutto il mondo.
A dimostrazione delle potenziali declinazioni di Fon l’iniziativa di Blacquefort, cittadina francese la cui amministrazione ha acquistato 1000 router che verranno distribuiti, dal 21 dicembre, agli abitanti volontari, come servizio per incentivare il turismo di tutti i Foneros del mondo che vorranno visitare questo splendido paesino.
Per curiosità varie ed eventuali rimando al forum ufficiale di Fon (http://blog.fon.com/it/).
Le risposte clone di Fon non tardano ad arrivare: al momento segnalo il progetto francese, definito totalmente libero, dal nome KillBill (http://www.wireless-fr.org/spip/article.php3?id_article=111) che si affaccia al mondo al grido di “No Aliens, No Bills, just free WiFi”.

Anna Rado


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