I protagonisti raccontano no image

Published on Novembre 21st, 2004 | by Redazione MG News

0

Coniugare spirito d’impresa e solidarietà sociale: un esempio da seguire

Lo scorso 26 aprile è stata inaugura a Vedelago “Archimede- Cittadella della solidarietà e dell’ingegno sociale” alla presenza del vescovo Andra Bruno Mazzoccato, del presidente del senato Marcello[…] Lo scorso 26 aprile è stata inaugura a Vedelago “Archimede- Cittadella della solidarietà e dell’ingegno sociale” alla presenza del vescovo Andra Bruno Mazzoccato, del presidente del senato Marcello Pera e di Bruno Pozzobon presidente della cooperativa sociale “L’incontro”, che ha promosso l’iniziativa. La cittadella della solidarietà consiste in un insediamento industriale che si occupa dell’inserimento in ambito lavorativo di lavoratori disabili o affetti da difficoltà di carattere psicosociale. L’insediamento occupa più di 4000mq destinati a laboratori di produzione, magazzini, uffici, e servizi di vario genere, messi a disposizione delle seguenti cooperative di tipo B: Solidaria, I cerchi, Via Vai, L’incontro-Industria nonché della cooperativa di tipo A L’incontro che proseguirà nella gestione del centro occupazionale diurno. Dati i canoni d’affitto proibitivi dei capannoni industriali per la realizzazione del progetto il Comune di Vedelago ha fornito gratuitamente il terreno a “quartieri della Solidarietà scarl” che rimarrà proprietaria degli immobili per il periodo necessario al pagamento dei debiti contratti per la costruzione degli edifici, successivamente il terreno e le costruzioni saranno riconsegnati al Comune che garantirà alla cooperativa, per altri 30 anni, il diritto di disporre dei beni con vincolo di destinazione d’uso sociale. “La Cittadella della solidarietà” è un insediamento industriale destinato al montaggio di componenti meccaniche e plastiche, alle lavorazione di parti d’acciaio e alle manutenzione elettriche e idrauliche. Per l’occasione abbiamo intervistato Bruno Pozzobon presidente della cooperativa sociale L’incontro, a cui fanno capo tutte le cooperative inserite nel progetto, per saperne di più in merito a questa interessante e concreta iniziativa per il sociale che valorizza come poche lo spirito di solidarietà e cooperazione. Signor Pozzobon, qual’ è stato lo spirito e quali sono stati i valori che hanno guidato il progetto della “Cittadella della solidarietà”? L’iniziativa è nata per ottimizzare al meglio l’efficacia del lavoro che le cooperative inserite nel progetto già da anni svolgevano e quindi per ottimizzare anche a livello concreto i valori di solidarietà e cooperazione, attraverso la creazione di un insediamento industriale. Il comune ha partecipato donando 4000 mq di terreno per sostenere l’iniziativa, ci sono stati anche altri enti che hanno partecipato a livello di sponsorizzazione e finanziamento alla realizzazione del progetto? L’unico ente pubblico coinvolto è stato infatti il Comune di Vedelago, ci hanno inoltre sponsorizzato nella realizzazione la Banca di Credito Cooperativo, una cooperativa edilizia di Vedelago che per proprio statuto prevede la donazione del 50% degli utili guadagnati in iniziative per il sociale e una cooperativa per il lavoro di Padova che partecipa al capitale. In che cosa consistono e come si realizzano a livello organizzativo e a livello economico la solidarietà e la cooperazione che legano tutte le cooperative coinvolte nel progetto? La cooperazione e la solidarietà si realizzano attraverso la creazione di un consorzio a cui fa capo la cooperativa sociale di tipo A, che si occupa di riabilitazione, L’incontro. La cooperativa in questione fornisce un supporto organizzativo e finanziario, che tuttavia non prevede l’erogazione di finanziamenti, ma che si realizza attraverso altre tipologie di supporti che permettono una riduzione dei costi per le altre cooperative coinvolte nel progetto, cooperative di tipo B che si occupano di inserimento lavorativo e che per loro stessa natura sono più deboli e più vulnerabili alle fluttuazioni del mercato del lavoro. I supporti che la cooperativa L’incontro offre sono di vario genere: da una parte un unico ufficio commerciale e un unico ufficio di marketing che garantiscono politiche commerciali e di marketing uniche per tutte le cooperative,dall’altra la centralità di un unico consiglio di amministrazione che si occupa insieme ai presidenti di decidere in base alle commesse a quali cooperative destinare il lavoro. A questo va aggiunta la centralizzazione dei servizi (come le pulizie, la manutenzione,) che vengono gestiti dall’interno creando quindi nuove opportunità di lavoro per le stesse cooperative che tuttavia possono trarre il vantaggio economico da un prezzo di costo. Quindi diciamo che la solidarietà e la cooperazione a livello economico si realizzano e si ottimizzano facendo passare il controllo, l’amministrazione e la gestione attraverso un unico centro. Questo modello di gestione è comunque precedente alla creazione della cittadella della solidarietà. Potremmo quindi affermare che “la Cittadella della solidarietà” è stata quindi la realizzazione concreta e fisica e la naturale conseguenza di un progetto iniziato già anni fa? Sì è stata la naturale chiusura di un cerchio e di una serie di progetti che naturalmente volgevano a questo. La nascita della “Cittadella della solidarietà” concretizza i concetti di solidarietà e cooperazione già adottati dalle cooperative coinvolte e permette di creare un polo di attrazione che valorizzi sia la qualità dei prodotti offerti dall’azienda che l’azienda stessa. Conferendo un’immagine più “di fabbrica” alle cooperative coinvolte nel progetto, e andando oltre il consueto modo di concepire la cooperativa per il sociale. Sappiamo che in passato la sua cooperativa si è occupata di altre iniziative minori ma animate dalla stesso spirito solidale; di cosa si è trattato? Otto anni fa ci siamo occupati della creazione sempre a Vedelago di un centro occupazionale e riabilitativo, il Melograno, e abbiamo collaborato alcuni anni fa alla creazione di un altro centro occupazionale a Crocetta del Montello in collaborazione con l’azienda sanitaria locale e con il Comune di Crocetta del Montello. Diciamo che “la Cittadella della solidarietà” è stata la naturale conseguenza e di un progetto già perseguito da anni che si è prima realizzato in piccoli progetti minori che sono poi sfociati in questo tipo di progetto di più ampio respiro. Ci può parlare dei suoi progetti futuri? L’idea è di aprire un grosso centro aggregativo a Castelfranco Veneto, una sorta di azienda agricola con agriturismo e percorsi guidati per le scuole, ma i costi per adesso sono troppo proibitivi per passare alla realizzazione. Quali sono le sue aspettative per quelle che saranno le sorti e l’andamento della “Cittadella”? Quando è nata l’idea del progetto l’economia del Nord Est era in forte ascesa, oggi le condizioni del mercato sono più precarie a causa della congiuntura economica e dello spostamento del lavoro in paesi terzi, speriamo quindi di essere sostenuti nel nostro progetto anche per quel che riguarda la ricerca di nuove lavorazioni e di nuovi mercati che ci permettano di rimanere attivi e competitivi.


About the Author



Torna su ↑