I protagonisti raccontano no image

Published on Gennaio 14th, 2005 | by Redazione MG News

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Tecnogamma, il laser DOC per la sicurezza

Tecnogamma, un’azienda innovativa che fonda il suo successo sulla ricerca. Una storia di un successo Made-in-Nordest ed un modello di azienda vincente da seguire per posizionarsi nello scenario competitivo internazionale. Tecnogamma è un’azienda che precorre i tempi, rappresentando una sorta di modello per le aziende del futuro che dovranno svilupparsi nel contesto della competizione internazionale: la sua risorsa strategica è la conoscenza (il 90% dei collaboratori è laureato) ed opera in un settore di nicchia ad alta tecnologia (i sistemi laser per la sicurezza dei treni) dove il vantaggio competitivo è rappresentato dall’innovazione continua, ovvero dall’offerta di prodotti e soluzioni custom-made che apportano continui vantaggi ai committenti. Il tutto con una velocità ed una flessibilità tale da spiazzare concorrenti molto più grandi e potenti. Per conoscere meglio questa giovane e stimolante realtà, abbiamo intervistato l’imprenditore, Ettore Casagrande, che ha fondato e guida il timone di Tecnogamma. D) Signor Casagrande, oggi il tema della sicurezza delle ferrovie è quantomai d’attualità, visti gli episodi anche drammatici che emergono nella cronaca italiana ed internazionale; ci spiega come funziona esattamente questo laser che fa il check-up sullo stato di salute dei treni e dei binari ? E.C.) I sistemi di misura laser sono utilizzati per effettuare misure geometriche senza contatto ad altissime velocità e precisioni. Per dare un’idea i nostri sistema di misura montati sui veicoli ferroviari sono in grado di misurare simultaneamente anche 100 diversi parametri della linea ferroviaria, con precisioni sino al centesimo di millimetro, a velocità sino a 350 Km/h. Ad esempio è possibile rilevare con grande dettaglio anche minimi spostamenti della linea ferroviaria (che non è struttura fissa) oppure il consumo delle rotaie nel tempo. Queste tecnologie rendono così disponibili agli ingegneri ferroviari per la prima volta un sistema informativo completo, accurato e semplice da utilizzare per sviluppare i programmi di sicurezza e manutenzione delle linee. Tutto ciò infatti non era possibile con le tecnologie precedenti, che sono ancora largamente in uso in tutte le ferrovie del mondo. Siamo perciò appena all’alba di un cambiamento tecnologico che cambierà il modo di lavorare in ferrovia, producendo maggiore sicurezza e minori costi di manutenzione ed operazione. D) Immaginiamo che in un settore così ad alta tecnologia e così delicato per le sue implicazioni sulla sicurezza sociale, la ricerca sia un fattore strategico. E.C.) Certo. Possiamo dire che la ricerca è il cuore dell’attività di Tecnogamma; noi sviluppiamo all’interno la ricerca applicata ovvero quella che porta alla realizzazione di un prototipo industrializzabile, mentre per la ricerca di base, anche e soprattutto per un problema di fondi, abbiamo sviluppato partnership con i maggiori istituti di ricerca mondiale nel settore. Nella nostra nicchia di mercato siamo a combattere per la leadership mondiale assieme ad altre aziende di piccola media dimensione; le grandi aziende non si sono ancora mosse per lentezza o mancanza di competenze. Per mantenere il vantaggio competitivo la ricerca acquisisce dunque una valenza strategica; è questo l’elemento che ci consente di svilupparci con tassi di crescita del 30-40% annui. Pur con le nostre piccole dimensioni stiamo già presidiando alcuni mercati internazionali che riteniamo strategici per il futuro, come ad esempio la Cina dove abbiamo aperto un’ ufficio. D) Sappiamo che l’azienda ha avuto ed ha collaborazioni con centri di ricerca stranieri. Quali sono e perché di questa scelta ? E.C.) Abbiamo due filoni di ricerca all’estero: uno attraverso i progetti comunitari, l’altro con contatti diretti con centri di ricerca esteri. La strada dei progetti europei deriva principalmente dal fatto che l’accesso a finanziamenti nazionali è praticamente nullo; si pensi che abbiamo aperto da due anni un laboratorio a Palermo e che stiamo ancora aspettando un contributo statale che ci avevano promesso come attività di ricerca in Area Obiettivo 1 (zone depresse). Ci siamo quindi attrezzati con risorse interne per poter presentare e seguire progetti comunitari. Operiamo ormai da anni con la Comunità Europea che ci conosce e apprezza i nostri progetti che vengono quasi sistematicamente approvati. Abbiamo poi un rapporto di collaborazione con la John Hopkins University americana dove ci siamo inseriti in un gruppo di ricerca che sviluppa delle tecnologie di ultrasuoni funzionali a nostre applicazioni. D) Quali vantaggi ha ricavato l’azienda dal partecipare a progetti internazionali di ricerca ? E.C.) In primis ovviamente il vantaggio di poter ottenere il finanziamento del 50% dei costi di ricerca. Ma forse il vantaggio più grosso deriva dalla grande spinta alla collaborazione internazionale che viene dal partecipare a progetti europei. Infatti gestendo questo tipo di iniziative, si viene in contatto con altre aziende e centri di ricerca con i quali si instaurano rapporti e di sviluppano iniziative che vanno oltre il progetto in sé. In questo modo abbiamo ad esempio trovato un partner commerciale in Belgio. Avere a disposizione un grande bacino di centri di ricerca ed Università a livello europeo e, in parte anche extra-europeo, ci consente di attingere alle competenze specialistiche più qualificate. C’ è comunque da dire che, in media, la qualità delle nostre Università è assolutamente di alto livello. Infatti nei nostri progetti di ricerca comunitari inseriamo sempre un centro italiano, in particolare l’Università di Padova.


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