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Published on Marzo 23rd, 2007 | by Redazione MG News

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Investimenti pubblicitari in USA in crisi, si salva l’online

Secondo gli analisti americani, il 2007 sarà caratterizzato da una modesta crescita degli investimenti pubblicitari; questi continuano a calare rispetto al 2006 e la mancanza di eventi particolarmente importanti come[…] Secondo gli analisti americani, il 2007 sarà caratterizzato da una modesta crescita degli investimenti pubblicitari; questi continuano a calare rispetto al 2006 e la mancanza di eventi particolarmente importanti come le Olimpiadi e le elezioni non suggeriscono margini di crescita superiori al 4,8 percento. Secondo Steve King, il direttore della società di consulenza Zenith Optimedia, l’aumento di investimenti può essere stimato intorno al 4 percento. Solo sei mesi fa, l’aspettativa per il 2007 era del 5,8 percento in più rispetto all’anno in corso. In totale si parla di circa 300 miliardi di dollari spesi globalmente per la comunicazione commerciale e promozionale.
Sebbene in modo limitato, il settore pubblicitario è indubbiamente in crescita; il vero problema riguarda però la distribuzione degli investimenti. Internet occuperà un ruolo sempre più rilevante nelle strategie delle aziende a discapito di televisione, radio e giornali. Se da un lato le inserzioni online aumenteranno del 30 percento, per gli altri media l’incremento totale si aggirerà intorno al 2-3 percento per mezzo.
L’interesse delle società nei confronti della rete si fa quindi sempre più forte, sia per la continua crescita nel numero di utenti, sia per i costi più contenuti per condurre una buona campagna pubblicitaria su internet. In particolare, le aziende che appartengono a realtà locali possono investire in pubblicità online raggiungendo ottimi risultati, mentre l’inserzione televisiva resta comunque al di fuori della portata delle piccole e medie imprese.
L’associazione dei quotidiani americani ha annunciato che gli investimenti previsti per i siti web dei giornali saranno di 20 volte superiori rispetto alla versione cartacea. Sembra avere inizio un’importante migrazione di fondi verso la rete, in parte dovuta al calo di pubblico che, progressivamente, sta affliggendo i mass media; sempre Steve King annuncia che entro il 2009 gli investimenti radio verranno superati da quelli della rete.


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