Promozione made in italy no image

Published on Gennaio 5th, 2006 | by Redazione MG News

0

Come ci posizioniamo rispetto alle aree europee più evolute ?

Una recente ricerca di Tedis-Veneto Innovazione mette a confronto 5 aree ad alto sviluppo industriale europee per individuare qual’è la vocazione preminente: innovazione tecnologica o creatività ? Non di sola tecnologia vive l’impresa: come dimostrato da una recente ricerca di Tedis-Veneto Innovazione, le aree europee ad alto sviluppo economico presentano due modelli di innovazione, uno basato sulla ricerca scientifico-tecnologica e l’altro fondato invece su fattori di creatività quali la comunicazione, il design, ecc.
La ricerca ha effettuato un confronto tra gli indicatori di innovazione di 5 aree europee: Veneto, Vienna, Amburgo, Copenhagen ed Edimburgo. Se sotto il profilo dell’innovazione tecnologica il Veneto si presenta in posizione di svantaggio rispetto alle altre aree in tutti i parametri considerati (ad esempio, con 24 laureati su 1000, contro i 48 di Vienna e 4 brevetti high tech ogni 1000 abitanti contro i 41 di Amburgo e Copenhagen), si trova invece in posizione nettamente migliore nel campo dell’innovazione basata sulla creatività.
Considerando la storia dell’imprenditoria del Veneto nel settore manifatturiero e valutando le propensioni dei nostri giovani – di ieri e di oggi – che non privilegiano certo gli studi a contenuto scientifico tecnologico, ci rendiamo conto che è impensabile che la nostra area possa diventare leader nelle produzioni high-tech.
La via giusta – sostengono i ricercatori del Tedis – è quella di combinare creatività imprenditoriale ed innovazione tecnologica, puntando ad innovare in primis nei nostri settori tradizionali. Viene sposata dalla ricerca la tesi di un sistema Veneto con vocazione alla creatività. I veneti sarebbero più bravi nell’innovazione d’uso, nelle pratiche applicative con apporto di valore aggiunto piuttosto che nell’innovazione radicale e questo ci rende anche più flessibili. La ricerca di base richiede stuoli di ricercatori e cospicui investimenti ed è quindi, rigida mentre la fantasia permette ai veneti di avvantaggiarci di più sull’ultimo segmento, quello più vicino al mercato.
I fattori che hanno consentito ad aziende di media dimensione venete di diventare leader di mercato nei propri segmenti si collegano a strategie che combinano l’innovazione tecnologica con la creatività.
Ci sono diversi esempi di eccellenza nel Veneto di realtà che sono riuscite a combinare i due aspetti; oltre al caso molto noto di Geox, esiste un azienda che produce sistemi di automazione per serramenti – la Nice di Oderzo – che è riuscita a immettere degli elementi di design, di gusto tipicamente italiano, in un prodotto tecnologicamente piuttosto avanzato dove la componente estetica era stata sempre trascurata. Quindi fattore strategico è l’investimento in risorse umane e finanziare nei settori della ricerca tecnologica, del design e della comunicazione.
Ma il settore dell’high tech non può essere trascurato in prospettiva, come ci conferma il Tedis. Bisogna avere una cultura della selezione, delle priorità; bisogna trovare dei settori specifici dove sia possibile competere a livello internazionale. Deve poi realizzarsi in questi settori prioritari una convergenza di interessi e di energie da parte di vari soggetti, dal mondo imprenditoriale a quello della ricerca, fino a quello politico-istituzionale. Ad esempio che nel settore nano-tech si stanno realizzando queste condizioni anche se ci vorrà molto tempo prima che si vedano risultati concreti.
Per ottenere risultati nel campo dell’innovazione tecnologica, serve in primis una cabina di regia per il sistema economico regionale. Questo pensano i rappresentanti degli industriali richiesti di commentare la ricerca. Lo sviluppo innovativo va certamente governato e da tempo si attende da parte della Regione Veneto il varo di una legge che regoli la materia così come c’è già in altre regioni. Il Veneto manca di una governance, distribuiamo risorse senza un disegno strategico che faccia perno sulle nostre eccellenze e soprattutto senza mettere a sistema una struttura capace di generare valore aggiunto. Esistono una miriade di soggetti con duplicazione di costi e sovrapposizione di competenze e – quel che è peggio – non si fa tesoro del sistema confindustriale e della sua penetrazione nel tessuto industriale per la rilevazione dei bisogni e l’indicazione delle priorità.
Sulla questione del finanziamento alle imprese operanti nelle nuove tecnologie gli industriali veneti ritengono che bisogna coinvolgere maggiormente le associazioni di rappresentanza.E’ necessario responsabilizzare le associazioni in quanto esse hanno o dovrebbero avere più di altri soggetti il rapporto con il mercato delle idee. Se un’idea funziona o promette di funzionare a capirlo per primi sono gli imprenditori e dove c’è qualcuno che rischia in proprio ben può inserirsi anche un sostegno pubblico.Il sistema “anglosassone” dei fondi pubblico-privati è quello preferibile.
Alcuni esperti nutrono però delle perplessità sull’applicazione del modello anglosassone dei fondi misti di venture capital alla nostra realtà .Tutti i tentativi di riprodurre a livello locale questi modelli di finanziamento importati sono falliti per la profonda differenza nelle condizioni di partenza. Bisonga pensare ad un sistema di sostegno delle start-up (anche nei nostri settori tradizionali) che segua il filo della tradizione imprenditoriale veneta. Esiste una notevole massa di capitali provenienti dai nostri imprenditori in cerca di opportunità di investimento, finora catalizzati in settori “divensivi” quali quello immobiliare oppure negli strumenti finanziari puri, che dovrebbero essere invece incentivati a spostarsi proprio verso le nuove iniziative imprenditoriali.

MARCO DE ALBERTI


About the Author



Torna su ↑
  • Newsletter

    Per essere aggiornato via email sui nuovi contributi pubblicati su MercatoGlobale NEWS e sulle iniziative che essa promuove per i suoi iscritti, ti invitiamo a registrarti nell'apposito form sotto inserendo il tuo indirizzo Email.

     Esprimo il consenso al trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy


  • Pubblica i tuoi comunicari stampa

  • Ultimi comunicati