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Published on Marzo 10th, 2005 | by Redazione MG News

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I Parchi Scientifici e Tecnologici per l’innovazione nel Territorio

Il territorio rappresenta, concepito secondo la classica interpretazione, un limite da alcuni punti di vista legati all’internazionalizzazione, un limite alla diffusione e alla crescita dell’industria. Delocalizzazione ed esportazione sono sempre[…] Il territorio rappresenta, concepito secondo la classica interpretazione, un limite da alcuni punti di vista legati all’internazionalizzazione, un limite alla diffusione e alla crescita dell’industria. Delocalizzazione ed esportazione sono sempre stati ben visti come soluzioni per uscire dalla gabbia geografica del territorio che ultimamente va un po’ stretta alla maggior parte delle imprese. Oggi ci si pone l’obiettivo di ottenere un’efficace condivisione e trasferimento delle conoscenze, un accesso ai dati informativi ben distribuito e un livello di diffusione dei servizi allargato a tutto il sistema. Abbiamo bisogno di una knowledge company, intendendo per essa un’industria che produca conoscenza e che sia il punto di riferimento di un sistema locale. Con la crisi del fordismo, il processo di sviluppo socio-economico di un territorio e la sua competitività dimostrano di dipendere sempre più dall’innovazione che diventa il fattore chiave ed il motore di sviluppo come più volte precedentemente abbiamo riportato. In qualche modo, la crisi dell’industria tradizionale e del significato dei ‘luoghi’ di produzione vengono assorbiti dai cambiamenti che riguardano quindi il superamento dell’impresa ‘fordista’ e la scomposizione del lavoro. Diventa quindi importante creare un local network in cui emergano la disponibilità di informazioni per l’innovazione e strutture di servizio per la competitività del sistema economico, cioè la creazione di valore territoriale che non si ‘esporta’ per il basso costo della manodopera o per bassissimi vincoli ambientali, bensì per le opportunità di saperi e di innovazioni, grazie ad una potenziale cooperazione con le reti territoriali di Università, servizi pubblici e ricerca innovativa. L’obiettivo principale deve sempre essere quello di individuare iniziative di eccellenza con innovazione, know-how, ricerca e sviluppo, libera circolazione delle idee e delle persone, formazione manageriale. Tali luoghi di eccellenza vengono denominati Parchi Scientifici Tecnologici, snodi per informare e sostenere il sistema produttivo territoriale nella modernizzazione e nell’innovazione, amplificatori di reti locali. I parchi scientifici e tecnologici sono quindi attori di un contesto economico e creativo nel quale emerge la competizione fra sistemi territoriali piuttosto che quello fra aziende singole, con le reti corte (così di definiscono all’accademia) dei distretti e le reti lunghe della delocalizzazione. I PST hanno infine come obiettivi finali: § sviluppo di nuove tecnologie e nuovi prodotti; § partnership scientifiche per progetti internazionali; § trasformazione delle conoscenze in risorse economicamente vantaggiose per il territorio. Organizzazioni quindi in grado di instaurare reti lunghe, ma che dovrebbero essere tarate nella realtà territoriale grazie ad uno stretto coinvolgimento di enti, istituzioni ed imprenditori locali.


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