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Published on Giugno 20th, 2006 | by Redazione MG News

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La CINA introduce il Marchio DOP per i Prodotti Tipici

Sono oltre 500 i prodotti tipici cinesi che possono fregiarsi del Marchio DOP (Denominazione Origine Protetta).
I prodotti che allo stato attuale rivendicano il Marchio DOP cinese riguardano prodotti dell’artigianato, prodotti[…] Sono oltre 500 i prodotti tipici cinesi che possono fregiarsi del Marchio DOP (Denominazione Origine Protetta).
I prodotti che allo stato attuale rivendicano il Marchio DOP cinese riguardano prodotti dell’artigianato, prodotti alimentari, vini, frutta.
Il valore attuale del mercato DOP dei prodotti cinesi è pari a 70 Miliardi di dollari ed è in rapida crescita. I cinesi sono sempre piu’ attenti all’alimentazione. Gli acquisti sono dettati dai trend salutistici e del wellness, che registrano un autentico boom. Il tasso di crescita del mercato dei Prodotti DOP cinesi avrà un tasso di crescita del 25% nell’anno in corso. Il Marchio DOP risponde alla esigenza espressa dai consumatori cinesi di una maggiore tutela da parte dello Stato. Sul fronte della sicurezza alimentare è attesa per il prossimo novembre la nuova Legge sulla Sicurezza dei prodotti Agricoli con criteri e soglie maggiormente vincolanti sull’uso di prodotti chimici specifici per ciascun prodotto. Standard qualitativi e sistemi di controllo per l’accertamento della qualità dei prodotti agricoli immessi sul mercato sono fissati dalla Nuova Legge.
La Nuova Legge è in linea con la corsa dei cinesi verso la Qualità iniziata con l’introduzione del “Marchio Famoso della Repubblica Popolare Cinese”. Oltre 1.000 imprese cinesi sono state certificate con il prestigioso Marchio: nulla di strano se si considera che in base ad un’indagine commissionata dal Governo cinese su 120 prodotti di Marca, la ricerca della qualità ha portato le aziende analizzate ad un incremento delle vendite del 50% negli ultimi due anni, e ad un’accelerazione dell’export con una crescita vicina al 90%.
Sull’agroalimentare la Cina sorprende anche in termini di quote export.
Dopo essere stati superati dal Belgio, si stima che l’Italia, in assenza di strategie mirate sull’export, sarà superata anche dalla Cina entro 18 mesi in termini di quote sulle esportazioni mondiali di prodotti agroalimentari. E’ chiaro che le responsabilità di tale declino vanno attribuite, in parte, alle nostre aziende che si sono spesso crogiolate su posizioni acquisite. L’assenza in campo internazionale di catene di Grande Distribuzione Organizzata (GDO) italiane è un altro grande limite alla commercializzazione dei nostri prodotti agroalimentari nel mondo. In Cina le Catene della GDO sono francesi, tedesche ed americane e rappresentano i canali attraverso i quali i prodotti nazionali vengono messi a disposizione dei consumatori locali.
L’Italia, quindi, è in forte ritardo anche sul mercato Cinese che pesa il 20% della popolazione mondiale.

ERMANNO DELIA


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