Nasce l’Osservatorio sull’internazionalizzazione
L’economia del Nord Est, caratterizzata dal suo elevato grado di apertura ai mercati internazionali superiore alla media nazionale (52,4% delle imprese trattiene rapporti con l’estero; media Italia: 46,5%), sta subendo[…] L’economia del Nord Est, caratterizzata dal suo elevato grado di apertura ai mercati internazionali superiore alla media nazionale (52,4% delle imprese trattiene rapporti con l’estero; media Italia: 46,5%), sta subendo più di altre in questi ultimi anni le conseguenze derivanti dal profondo mutamento dello scenario internazionale.
La crisi susseguente al 11 settembre, la forza dell’euro nei confronti del dollaro, l’affacciarsi sui mercati occidentali di una concorrenza aggressiva e senza regole come quella cinese, hanno determinato un rallentamento dei flussi di esportazione nordestini (-7,6% nel 2003).
Parallelamente, proprio per affrontare questa nuova concorrenza, alcune imprese di medio-grandi dimensioni del Nord Est si sono organizzate per realizzare parte o tutta la produzione all’estero (soprattutto nell’Est-Europa), dando vita al fenomeno noto come delocalizzazione.
Tuttavia delocalizzare oggi non basta più, dunque la nuova parola-chiave é internazionalizzazione: ovvero la ricerca di tutte le condizioni non solo per produrre ma, soprattutto, per promuovere e vendere i prodotti italiani nei paesi della nuova frontiera e dunque per rimanere competitivi.
Ma se le grandi aziende sono in grado con la loro forza organizzativa e finanziaria di promuovere autonomamente questo processo di apertura ai nuovi mercati, le PMI da sole non ce la fanno ed é qui che diventa necessario da parte di associazioni di categoria, enti camerali ed altri soggetti istituzionali promuovere progetti, iniziative che coinvolgano il sistema delle nostre piccole-medie imprese.
L’ analisi, il monitoraggio di questi progetti é uno degli obiettivi chiave del Nuovo Osservatorio sull’Internazionalizzazione presentato recentemente dalla Fondazione Nord Est che si compone di due parti: una dedicata appunto ai progetti di internazionalizzazione più significativi già avviati e l’altra alle ricerche che la Fondazione ha condotto sul tema dell’internazionalizzazione.
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