Web Marketing no image

Published on Novembre 18th, 2004 | by Redazione MG News

0

Scrivere e diventare autori nell’era di Internet

Uno dei principi cardine che regola l’economia digitale é l’abbattimento di barriere di entrata fisiche ed economicamente rilevanti, per la creazione e la riproduzione di contenuti, siano essi testuali, audio[…] Uno dei principi cardine che regola l’economia digitale é l’abbattimento di barriere di entrata fisiche ed economicamente rilevanti, per la creazione e la riproduzione di contenuti, siano essi testuali, audio o video. Molto si é detto nel 2000 e d’intorni parlando di libri elettronici e di e-book, ma molto si può dire oggi relativamente al fenomeno dello scrittore ‘improvvisato’ on-line. Parliamo nello specifico del fenomeno dei ‘blog’, siti internet nei quali le persone si raccontano come in un diario, oppure diventano veri e propri autori di racconti.

Inutile dire che a molti di noi l’idea di essere scrittori é balenata un sacco di volte, per la voglia di vedere il proprio nome su una copertina patinata o per l’idea di fare ridere e sognare qualcuno con le nostre fantasie. Sogno poi messo nel cassetto, per via dei costi di stampa e di riproduzione, oltre che di distribuzione. Internet, in questo senso, per miracolo ha la capacità di abbattere tutti questi ostacoli, perchè i contenuti possono essere pubblicati in formato digitale senza sostenere costi esosi e possono essere divulgati a tutti senza nessuna spesa. In più, e questo già l’abbiamo detto, vi é la possibilità di interagire e dire la propria opinione in merito ai temi esposti.

Il fenomeno che sta alla base dei blog però non é solo legato alla tecnologia, ma dimostra come la fantasia letteraria possa dare origine a nuove forme di creazione e di fruizione dei contenuti. Già da anni le case editrici cercano di innovare le forme di distribuzione della letteratura, con il chiaro intento di riuscire a spostare l’attenzione delle persone sul libro e sulle occasioni di lettura (si pensi alle iniziative europee di book-sharing), ma ciò che avviene nei blog su internet é sicuramente qualcosa di innovativo, perchè permette a ‘non scrittori’ di diventare autori e di avere un pubblico di persone che li leggono appassionatamente.

Ma se per la maggior parte degli scrittori italiani utilizzare Internet é spesso l’effetto di un’affannosa rincorsa nel tentativo di comunicare con il pubblico (molto affannosa, nel caso per esempio dello scrittore Alberto Bevilacqua, che nel suo sito non prevede nemmeno la possibilità di inviargli un’e-mail), in alcuni casi il mondo Internet e delle nuove tecnologie si é rivelato essere una modalità di fruizione dell’opera ma anche d’ispirazione, come nel caso di Tommaso Labranca, lo scrittore teorico del Trash e del Neoproletariato, famoso anche per le sue partecipazioni alla trasmissione Anima Mia di Fabio Fazio.

Labranca infatti, per ovviare alle difficoltà di reperire alcuni suoi titoli attraverso i normali circuiti editoriali, ha deciso di fondare una casa editrice on line per distribuire i suoi libri gratuitamente: dall’inizio di aprile collegandosi al sito é possibile scaricare in formato .pdf il primo libro Andy Warhol era un coatto, cui seguiranno nei prossimi mesi Estasi Del Pecoreccio, Chaltron Hescon – Director’s Cut e Neoproletariato.

La scelta di Labranca battezza una modalità di fruizione di opere dell’ingegno (la normativa attualmente accomuna sotto questa definizione, tutelandole analogamente, sia le opere letterarie che il software) a metà tra l’abandonware e l’open source: come nell’abandonware il titolare del copyright rinuncia al diritto d’autore non potendo più averne un ritorno economico significativo, ma in questo caso non si tratta di prodotti ormai obsoleti, ma ancora ben attuali, come capita nell’open source.

Peraltro tutto il ciclo di vita della produzione letteraria di Labranca assomiglia al ciclo di vita del software: i brani di cui si compongono i suoi libri sono a volte esposti in forma embrionale sul suo blog e sottoposti a una sorta di test da parte dei navigatori, poi assemblati nei libri (i vari brani di cui si compongono i suoi libri sono caratterizzati da una modularità che permette una lettura non necessariamente legata all’ordine di pubblicazione, e i titoli dei capitoli richiamano il concetto di evoluzione del discorso per release successive, come Hunko no yama 1.0 e 2.0 in Neoproletariato) in versione cartacea, e infine rieditati dall’autore per la versione on line (come succederà per Chaltron Hescon – Director’s cut, che sul sito sarà diversa da quella pubblicata da Einaudi) oppure, come appunto un software open source, messi a disposizione di altri autori che potranno rielaborarli (come successo per Labranca remix).

Anche nei contenuti, per meglio descrivere la nostra epoca di (presunta) modernità tecnologica, il flusso della scrittura di Labranca evoca il senso di serendipity tipica della navigazione in Internet, attraverso l’inclusione di fonti eterogenee che vanno dai videogiochi (significativo nel libro Chaltron Hescon il reverse engineering di videogames famosi al fine di crearne nuove versioni quali Doom Culture II, Resident Writer, Fofi ’98 e Sim Strega 2000) alla televisione, ai fumetti e alla musica, il tutto per descrivere uno dei temi ricorrenti della sua opera: l’evoluzione/involuzione dell’operaio/proletario in addetto di call-center/neoproletario, la perdita delle proprie radici da parte dei cosiddetti schiavi bianchi che al posto del tornio hanno un applicativo Cti (Computer telephony integration), e sono pagati a cottimo in base alle telefonate, proprio come il personaggio interpretato da Gianmaria Volontè era pagato in base al numero di bulloni prodotti in La classe operaia va in paradiso.

Quanti nuovi scrittori potranno emergere grazie a questi strumenti innovativi? Mi auguro veramente che la rete sappia essere sempre creatrice e madre di modelli culturali di interazione e di scambio, come nel caso dei blog.


About the Author



Torna su ↑