Tecnologie per l'impresa no image

Published on Novembre 21st, 2006 | by Redazione MG News

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Nano PC e supercomputer made in Italy

Mi viene incontro in maniche di camicia nel cortile della nuova sede tra le buche del cantiere ancora aperto. E’ Roberto Siagri, fondatore e presidente di Eurotech – http://www.eurotech.it .Siamo[…] Mi viene incontro in maniche di camicia nel cortile della nuova sede tra le buche del cantiere ancora aperto. E’ Roberto Siagri, fondatore e presidente di Eurotech – http://www.eurotech.it .Siamo ad Amaro (UD) tra le montagne e non nella Silicon Valley, anche se il modello viene da lì. Dice Siagri “Mi ispiro al modello di sviluppo della Silicon Valley, in California, e per questo vorrei che, sulla base del nostro esempio, attorno a noi crescesse un sistema di aziende nel settore dell’hi-tech. Più cervelli siamo, più le idee e la tecnologia circolano. E se rimaniamo isolati, nessuno ne trae vantaggio.”

Eurotech nasce nel 1992 con la missione di miniaturizzare l’hardware del PC per renderlo impiegabile in nuovi ambiti. La Società si è progressivamente evoluta, trasformandosi da una sorta di laboratorio di idee in un’azienda industriale. Ciò è avvenuto anche attraverso lo sviluppo di un proprio know how scientifico e tecnologico. Eurotech è ora una società per azioni, quotata alla borsa di Milano, che opera nel settore della ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di computer miniaturizzati (NanoPC) e di computer ad elevata capacità di calcolo (HPC o High Performance Computer).
I NanoPC sono computer miniaturizzati per impieghi specifici in grado di operare anche in condizioni climatiche ed ambientali critiche, per esempio escursioni termiche molto elevate, vibrazioni, umidità, urti, sbalzi di pressione, e devono essere pertanto molto robusti ed affidabili.

La filosofia di fondo alla base della nascita e della crescita di Eurotech è legata al principio per cui le più importanti tecnologie tendono, con la loro progressiva diffusione, ad integrarsi nella realtà quotidiana e pervadere ogni aspetto della vita, diventando sempre più piccole ed invisibili.
Dice Siagri “La nostra sfida è quella di realizzare prodotti sempre più piccoli, capaci di diventare invisibili. Computer in grado di comunicare con cervelloni più grandi, in modo da creare un sistema di interconnessioni potenzialmente infinito”.
Il settore dei NanoPC costituisce un’evoluzione del settore dei cosiddetti “embedded computer” ed è legata allo sviluppo delle tecnologie di interconnessione (wireless ed Internet) e all’integrazione di queste ultime con il computer ed alla miniaturizzazione delle dimensioni del computer stesso. L’offerta di Eurotech nell’area NanoPC è composta da moduli, sistemi e applicazioni di rete destinati ai settori difesa, trasporti, medicale e industriale. I nano PC costituiscono circa il 90 % del fatturato del gruppo Eurotech mentre si stima che le vendite a livello mondiale per i nanoPC possano arrivare a 5,5 miliardi di dollari nel 2009.

Oltre alla progressiva miniaturizzazione dei PC, l’azienda produce anche supercomputer. Gli HPC sono computer ad elevata capacità di calcolo realizzati attraverso il collegamento di decine, centinaia e anche migliaia di microprocessori. La capacità di calcolo di un HPC rappresenta il primo elemento qualificante del prodotto; quanto più è elevata, tanto più un computer può essere ascritto a tale categoria. Le capacità di calcolo di un supercomputer si misurano in TeraFlops. Un TeraFlops è pari a mille miliardi di operazioni aritmetiche al secondo. Gli ultimi supercomputer prodotti da Eurotech hanno una potenza di calcolo che arriva a 15 TeraFlops. Per avere un’idea della capacità di calcolo si pensi che un normale personal computer da ufficio ha una potenza media di calcolo pari a circa un millesimo di TeraFlops.
L’uso degli HPC è destinato ad avanzate applicazioni tra cui quelle scientifiche/tecnologiche ma anche quelle industriali e statistiche nelle quali è necessaria un’enorme capacità di elaborazione dati. I clienti del gruppo Eurotech sono Università, istituti di ricerca, centri di calcolo. L’area d’affari HPC rappresenta circa il 10% del fatturato del gruppo mentre si stima che le vendite a livello mondiale per gli HPC possano arrivare a 7,6 miliardi di dollari nel 2008.

Nel corso del 2004 Eurotech, utilizzando in modo sinergico il know how detenuto sia nel campo dei NanoPC che degli HPC, ha avviato l’attività di ricerca e sviluppo nell’ambito del cosiddetto Grid Computing, cioè di una rete che interconnette molti computer distribuiti in luoghi diversi. “E’ iniziata l’era del “computer invisibile” e computer sempre più miniaturizzati e interconnessi tra loro e alla Griglia (Grid) pervaderanno l’ambiente che ci circonda e si integreranno nella vita quotidiana”.
“La nostra missione è creare una rete di computer pervasivi, che possano essere utilizzati con facilità dagli utenti. Ma senza ricerca diventa difficile progredire nello sviluppo di nuove tecnologie”.

Per realizzare questi prodotti bisogna credere nella ricerca ed avere un collaudato modello si innovazione. Semplicemente perché occorre essere sulla frontiera delle applicazioni ovvero tra i primi. Eurotech si pone come centro di eccellenza tecnologica focalizzato sullo studio di soluzioni innovative ed ad alto valore aggiunto pensate per anticipare l’evoluzione degli scenari attesi e dei mercati di riferimento e può essere considerata come una “fabbrica delle idee” che concepisce l’attività di ricerca e sviluppo come elemento centrale del proprio modello di business. Il gruppo Eurotech conta oggi 160 persone, di cui il 40% impiegato in R&D con circa il 12% del fatturato investito in R&D. Inoltre per poter rispondere alle sfide del futuro, Eurotech intrattiene da sempre uno stretto rapporto con il mondo scientifico e della ricerca ed ha sviluppato un modello che coniuga fasi e progetti di ricerca svolti in collaborazione con enti esterni con fasi e progetti di ricerca svolti internamente.
Per quanto riguarda le collaborazioni con l’esterno, Eurotech ha siglato vari accordi strategici e convenzioni di ricerca con Università, centri di Ricerca, istituti scientifici. In particolare gli accordi strategici sono accordi di collaborazione su tematiche di ricerca ampie che, generalmente, non hanno una durata definita e non contengono un’esplicita e dettagliata descrizione delle attività da svolgere le quali vengono successivamente disciplinate in protocolli specifici; le convenzioni di ricerca invece sono accordi di collaborazione su attività specifiche e contengono una puntuale individuazione degli obiettivi, delle attività da svolgere, delle risorse dedicate e della tempistica di realizzazione del progetto.
Dice ancora Siagri: “Ci piace investire nella ricerca e nei rapporti con le università, italiane e straniere. Non possiamo pensare di esser arrivati al massimo, proprio perché siamo da poco entrati nell’era in cui essere connessi è vitale per tutti. Questo è ancora più vero per i giovani, che saranno gli adulti tecnologici del futuro”.

A che cosa si sta pensando adesso nei laboratori di Amaro? “Le nuove sfide riguarderanno il rapporto tra computer e uomo. Fino ad oggi il calcolatore ha avuto bisogno di attenzione per funzionare ed essere operativo. Noi lavoriamo per creare angeli custodi virtuali, sistemi in grado di funzionare senza bisogno dell’uomo”.
Il modello di innovazione di Eurotech è supportato da un appropriato processo di pianificazione strategica. La pianificazione strategica ha il compito principale di cogliere, intuire e prevedere le tendenze tecnologiche, i percorsi di sviluppo e le necessità future del mercato e dei clienti. Questa funzione è quindi essenziale nel modello di business di Eurotech. L’attività di pianificazione strategica include: una continua analisi delle tecnologie esistenti ed emergenti ed il loro utilizzo futuro nei mercati di riferimento del gruppo; il costante monitoraggio dell’offerta esistente sui mercati di riferimento; lo studio e l’analisi della domanda. La Pianificazione strategica elabora una visione prospettica del mercato che consente di individuare prodotti e soluzioni in grado di anticipare i bisogni dei clienti. Per monitorare l’evoluzione tecnologica e capire quali scenari si possono aprire in futuro Eurotech ha creato un comitato scientifico i cui componenti sono docenti ed esperi in campi apparentemente disparati come fisica teorica della materia, elettronica, informatica, sistemi di elaborazione, biologia, tecnologie biomedicali.

Eurotech è un modello da imitare ma imprenditori come Siagri purtroppo ce ne sono ancora pochi. Imprenditori a cui piace guardare avanti, molto avanti, anticipare, quasi stupire. Siagri ama citare Ray Kurzweil, scienziato, inventore, imprenditore, e la sua Legge del ritorno accelerato ”… nel 21 secolo non assisteremo a 100 anni di progresso: molto più probabilmente assisteremo a 20.000 anni di progresso…” Se questa può sembrare semplice futurologia allora è meglio confrontarsi con un’altra affermazione su cui un po’ tutti dovrebbero riflettere: “Metà dei prodotti che saranno venduti nei prossimi 5 anni non sono stati ancora inventati”.

Moreno Muffatto


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