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Published on Luglio 6th, 2010 | by Redazione MG News

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Campagne email: come aumentare aperture e tasso di click ?

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Bastano spesso pochi accorgimenti per migliorare significativamente la performance di una campagna di email marketing. Leggi, guarda e ascolta i consigli di un esperto.

I parametri che controllano di più le aziende dopo aver fatto una campagna di email marketing sono:
Tasso di apertura (% di utenti unici sul totale utenti che hanno aperto l’email)
Tasso di click (% di utenti unici che hanno cliccato sul totale utenti che hanno ricevuto)

Ma cosa possiamo fare per aumentare questi 2 parametri fondamentali per il successo dell’email marketing ? Sinteticamente si può agire su 3 fronti:
1. Miglioramento del contenuto del messaggio
2. La strategia di invio (cosa e quando spedire)
3. Migliorare (tecnicamente) l’invio

Per quanto riguarda il contenuto, la prima operazione è agire sul mittente e sull’oggetto del messaggio. Questi da soli determinano il 50% del successo di una campagna di email marketing, in particolare influenzano il tasso di apertura.
Il mittente deve essere riconoscibile, facile da ricordare e stabile nel tempo. Non c’è niente di peggio sia in chiave di efficacia della campagna che anche di immagine generale dell’azienda, cambiare continuamente il mittente (o l’alias).
L’ oggetto deve invece interessare, incuriosire. In estrema sintesi deve contenere la promessa di ciò che io troverò all’interno dell’email. Per fare un esempio  concreto: “Scopri 250 cavalli di pura adrenalina con Megane Coupe’”. In questo caso c’è un giusto mix tra parte informativa del messaggio e parte emozionale.

Come fare per costruire un oggetto dell’email di successo ?
Innanzitutto bisogna pensare ad un messaggio che dia valore aggiunto al pubblico a cui è diretto. Per esempio se voglio spingere un giovane ad arruolarsi nell’esercito potrei immaginare il seguente oggetto:
Cerchi un lavoro sicuro con paga fissa e con ottime prospettive di carriera ?

Un altro strumento molto utile per migliorare l’oggetto dell’email e – quindi il tasso di apertura è quello che si chiama A/B test. Si prendono 2/3 gruppi campione della propria mailing list e per ciascuno di questi si ipotizza un oggetto diverso. Si invia l’email e si vede a posteriori per quale gruppo si registra il tasso di apertura più alto. L’oggetto del gruppo-test più performante sarà poi esteso a tutta la mailing list.

Lo stesso tipo di test si può effettuare predisponendo diversi annunci Google  Adwords per una stessa campagna. Con poche decine di euro e in breve tempo si può rapidamente verificare quale annuncio ha avuto il tasso di click più alto. E quindi usarlo come oggetto per la campagna email.

Spesso l’inserimento di immagini all’interno dell’email può contribuire al successo della campagna. Ma c’è un problema. Molti programmi di posta (Outlook, Gmail, ecc) bloccano di default lo scaricamento delle immagini e quindi impediscono di  fatto all’utente di interagire con le immagini stesse. Ci sono 2 metodi per evitare questo problema. Il primo è quello di inserire nell’email le immagini “embedded”. Queste vengono allegate in forma nascosta e vengono immediatamente visualizzate all’apertura dell’email senza bisogno che l’utente le sblocchi. Un altro è quello di utilizzare quello che viene chiamato “Return Path” (programma di certificazione internazionale dei mittenti di email)

Ciascun client di posta (sia esso un applicazione specifica o si tratti di una web mail) visualizza un messaggio email in modo diverso, soprattutto quando ci sono immagini.
Questo può generare problemi non trascurabili. Se non si ha tempo di testare i messaggi inviati sui principali programmi di posta, si può ricorrere a servizi specialistici previsti in piattaforme evolute di email marketing come MailUp.

Conviene inserire video all’interno di una email ?
Gli studi ci dicono che l’inserimento di video aumenta l’attenzione dell’utente ed il tasso di click. Inoltre trasforma l’email in un perfetto meccanismo di marketing virale.
C’è pero un piccolo problema. La gran parte dei programmi email non consente la visualizzazione dei video. O meglio non tutti i formati. Ad esempio Gmail non consente la visualizzazione dei video in Flash. Allora come fare ?
Esistono dei programmi specifici, in fase di test in Italia, che fanno sì che il video inserito nel messaggio email venga visualizzato solo nel formato accettato da quel specifico programma di posta elettronica.

Articolo tratto da una presentazione video di Nazzareno Gorni

Marco De Alberti


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