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Published on Gennaio 28th, 2013 | by Redazione MG News

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Email marketing, perché il mittente è sempre più importante?

Siamo sicuri che l’oggetto sia ancora il fattore chiave di successo di una email?Oggi forse il mittente lo è di più. Vediamo perchè

Che il mittente di una mail sia da sempre un fattore importante per decidere se aprirla o no, questo è un fatto assodato.

In particolar modo si ricordano alcune regole di base per rendere più “affidabile” il mittente di una email e quindi anche per un’azione di email marketing (es: Newsletter):

►       Non usare nomi di fantasia o peggio che ricordino uno slogan

►       E’ sempre opportuno indicare la società o comunque l’organizzazione che invia la mail

►       Alcuni studi sembrano indicare che affiancare il nome di una persona a quello della azienda/organizzazione dia un tocco di personalizzazione alla comunicazione sempre gradito. Esempio, invece di:

  • Azienda Fiordiloto
  • Giuseppe di Azienda Fiordiloto

Soprattutto se Giuseppe è un nome di una persona conosciuta dal cliente/destinatario dell’email (ad esempio il responsabile del customer service o il titolare)

Sì è peraltro sempre ritenuto che fosse l’ oggetto dell’email il vero fattore discriminante per il successo o meno di una campagna di email marketing. Sicuramente per determinare il tasso di apertura.

Ma lo scenario sta cambiando. Il mittente dell’email diventa ormai il fattore principale per farci decidere se andare a leggere l’oggetto dell’email o aprirla direttamente.Questo non lo dicono solo gli esperti ma è anche frutto della nostra esperienza quotidiana.

Con l’affermarsi di anti-spam efficaci le mail indesiderate si stanno riducendo. Ma non per questo diminuiscono le mail che intasano quotidianamente le nostre mailbox. La stragrande maggioranza di queste sono comunque poco o per nulla rilevanti e le dobbiamo “lasciar perdere” o cestinare per mancanza di tempo (e attenzione).

Porto l’esempio di ciò che accade a me ma che – confrontandomi con altri – accade a molte persone con situazioni simili alla mia (forse leggendo vi riconoscerete anche voi…).

Nella mia casella email principale ogni giorno mi arrivano mediamente 70-80 messaggi. Di solito riesco a leggerla ogni giorno ma mi capita di saltare ogni tanto. Questo significa che mi trovo 150 messaggi se salto un giorno!

Se come capita a molti ho poco tempo da dedicare e so che comunque in media l’80% dei messaggi che ricevo non sono importanti; e del 20% che rimane di solito solo la metà richiede una risposta; mi si pone il problema di come fare un rapido discrimine. Ovvero in pochi minuti devo selezionare i messaggi che realmente richiedono la mia attenzione.

Come faccio ?

Il metodo più rapido è vedere prima il mittente. Discrimino subito quali sono ad esempio sicuramente messaggi pubblicitari oppure newsletter informative che posso o cestinare o lasciare lì per essere lette magari con più calma nel week-end (cosa che spesso non succede e anche le newsletter finiscono..male)

Solo dopo aver selezionato il mittente, guardo l’oggetto. Anche perché ultimamente noto che gli oggetti delle email tendono ad uniformarsi tra di loro e quindi sempre meno attraggono la mia attenzione. Offerte speciali, Inviti ad evento XY, Sottoscrivi abbonamento sono ormai super inflazionate. Per non parlare di chi si ostina a mettere un oggetto generico e floscio tipo “Newsletter del 15 gennaio 2013”.

Ma quali sono i mittenti che attraggono la mia attenzione e quindi non vengono cestinati o “posposti” sine die ?

O sono persone conosciute del lavoro, o sono amici, oppure si tratta di un mittente che mi ricorda comunque qualcosa di significativo per me o che obbliga a pensare. Ad esempio ha attratto la mia attenzione in dicembre dell’anno scorso un messaggio che è arrivato pochi giorni prima della scadenza IMU il cui mittente era “Esperti calcolo IMU”. Quella l’ho aperta e l’ho letta.

Banale ? Forse.

Però questa cosa mi è successa in altre occasioni. Ad esempi una volta il mittente era “Seconda laurea”. Chi mi ha scritto sapeva almeno che una laurea ce l’avevo già e ha attratto la mia attenzione.

Che sia il caso di farci su una riflessione ?

 

Marco De Alberti


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