I protagonisti raccontano no image

Published on Settembre 28th, 2011 | by Redazione MG News

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Il design punta su sostenibilità e innovazione tecnologica

Il design diventa fattore di innovazione. Incorpora sempre più elettronica e informatica. E sviluppa progetti eco-costenibili, prodotti già pensati per vivere di energia autonoma e con minimo impatto ambientale. Con Medardo Chiapponi, Preside della facoltà di design& arti dello IAUV di Venezia, commentiamo i 24 migliori progetti di design realizzati dai giovani laureati e presentati nel corso di Made in IUAV:

D) Mi fa un consuntivo di come sono andati i 24 progetti durante la scorsa edizione di Made in IUAV ? Quanti hanno trovato una strada per proseguire in via autonoma o all’interno di aziende ?

R) Abbiamo messo in comunicazione diretta i giovani designer con le imprese. Anche se non hanno realizzato il progetto presentato, la maggior parte di loro sono riusciti a trovare comunque una collocazione presso le aziende o studi

D) Su quali settori puntano i progetti di quest’anno e che collegamento c’è con i trend di mercato ?

R) C’è un filo conduttore che è il tema della sostenibilità ambientale. Da prodotti pensati per produrre energia eolica, a mezzi di trasporto a basso impatto ambientale o dispositivi a basso consumo energetico. Pensare già da subito dei prodotti che utilizzano come “carburante” delle energie rinnovabili, un concetto nuovo di prodotto. E’ un tema che è ormai sentito come fattore competitivo anche dalle nostre imprese che un po’ stanno imparando dalla Germania

D) Sono confermate le prospettive occupazionali dei giovani designer IUAV ? E’ sempre alta la richiesta di stage, anche extra-curricolari ?

R) L’ impatto della crisi è stato molto più modesto per i nostri giovani laureati rispetto ad altre facoltà come ad esempio Ingegneria. Vengono confermate le percentuali di assorbimento dei giovani designer ad un anno dalla laurea – circa 80%. C’è una crescita di richieste per esempio di stage da parte di aziende nuove che prima non si erano mai avvicinate a questo mondo. Ad esempio aziende che producono componenti nel settore della meccanica e della plastica ci chiedono di fornire loro competenze di design per passare alla produzione – e quindi poi alla vendita – del prodotto finito. L’altro grande tema di interesse per le aziende è oggi che il design sempre più incorpora anche nuove tecnologie per poter produrre vera innovazione. Dalle nanotecnologie, ai sensori, dai software all’interazione con il web.

D) Come si è sviluppato il progetto del Manifesto del design lanciato o scorso anno? Sia a livello di adesioni che di iniziative, sia svolte che in programma ?

R) Abbiamo realizzato 5-6 incontri presso le aziende del territorio – e questa è una novità – con docenti e designer che hanno coinvolto un buon numero di aziende – stimiamo 250-300 in tutto. Abbiamo fatto un open-day a Villa Franchetti sui lavori finali degli studenti IUAV. Contiamo molto sulla collaborazione di tutti gli attori locali, da Unindustria a Fondazione Cassamarca e – novità – anche la Provincia di Treviso che ci ha messo a disposizione in comodato gratuito Villa Franchetti per ospitare l’anno prossimo i corsi di disegno industriale, sia per la laurea triennale che per il biennio specialistico. Made-in-IUAV potrebbe poi diventare un’ iniziativa itinerante per il Veneto. Già qui a settembre la abbiamo presentata a Castelfranco in concomitanza con un’iniziativa di rilevanza nazionale (Comodamente).

 

 


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