I protagonisti raccontano no image

Published on Dicembre 14th, 2004 | by Redazione MG News

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Protolife, ricerca alle frontiere della vita

La scommessa di Protolife nasce in parallelo allo svilupparsi del progetto comunitario PACE Un’ imprenditore americano di successo, già professore di fisica all’ Università dell’Illinois, esperto nelle teorie evoluzionistiche, che lascia un’impresa avviata ed economicamente florida negli USA per intraprendere un’ avventura in un settore di frontiera come quello delle nanotecnologie è già un fatto eccezionale. Se poi pensiamo che questa attività nasce non nell’ambito di qualche prestigiosa università o centro di ricerca americano ma bensì qui nel nostro Veneto, ed in particolare a Venezia, la cosa diventa oltremodo stimolante. La scommessa di Protolife parte da alcuni punti di riferimento che Norman Packard, il fondatore, ha individuato come fondamentali: “In primo luogo l’azienda nasce in parallelo allo svilupparsi del progetto comunitario PACE (Programmable Artificial Cell Evolution), che ha come obiettivo quello di riuscire a trasformare delle cellule non viventi in cellule viventi, programmate cioè per ottenere risultati funzionali alla vita umana; a titolo di esempio queste cellule, opportunamente “programmate” ed inserite in un habitat adeguato possono produrre sostanze chimiche utili all’uomo, oppure eliminare sostanze nocive presenti nell’ambiente” PACE è finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del VI programma quadro, che vede la partecipazione di 9 università europee, 2 laboratori di ricerca statunitensi e due società private italiane, Telecom Italia e Protolife, appunto. Il valore complessivo del progetto, che si svilupperà nell’arco di 4 anni, è di 8,5 milioni. “Il secondo punto di riferimento per Protolife è il Centro europeo per lo studio delle tecnologie viventi che, grazie all’impegno dell’Università di Ca’ Foscari (uno dei partners del progetto, con il Dipartimento di Statistica condotto dalla Prof.ssa Poli) è sorto proprio a Venezia ed è stato appena inaugurato il 4 dicembre” ci spiega Packard. Ma le sinergie più importanti per l’attività della start-up sono da rintracciare nell’area dove verranno insediati i laboratori di ricerca: “Abbiamo già degli uffici al VEGA e a gennaio partiremo anche con i laboratori – prosegue Packard. I motivi per i quali abbiamo considerato attraente il parco scientifico tecnologico sono fondamentalmente due: poter utilizzare una infrastruttura tecnologica esistente, come ad esempio microscopi elettronici molto potenti, che una PMI come la nostra non potrebbe permettersi in proprio; l’altra motivazione deriva dai contatti, dalle relazioni che si possono costruire con le altre realtà presenti al VEGA”. Secondo gli obiettivi dichiarati, Protolife potrà contare a regime su circa 30-40 ricercatori, una buona parte dei quali lavoreranno proprio al VEGA. Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, l’azienda non fa affidamento solo su fondi pubblici: “Stiamo proprio cercando in questi giorni degli imprenditori locali interessati a partecipare alla società; oltre che a partecipazioni societarie dirette, pensiamo soprattutto ad accordi di partnership con aziende interessate ai risultati della nostra ricerca. Noi riteniamo che i settori più interessanti possano essere quello farmaceutico, quello delle energie rinnovabili (es: idrogeno) e quello ambientale – conclude Packard”

Protolife: www.protolife.net
Progetto Pace: www.protecell.org/PACE


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