Analisi e ricerche di mercato

Published on Aprile 27th, 2022 | by Redazione MG News

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Scenario politico che elezioni ci aspettano ?

L’incertezza, la paura sono le variabili dominanti di questa fase economica e sociale. Appena usciti dalla pandemia la guerra ha rimesso in discussione la ripresa economica e già si parla apertamente di recessione. E nello sfondo l’emergenza climatica ci ricorda praticamente ogni giorno i prezzi da pagare e prefigurano prospettive fosche.

In tutto questo la nostra politichetta italiana che ci azzecca come direbbe il vecchio Di Pietro ?
In un recente articolo abbiamo cercato di dimostrare come il sistema dei partiti sia nel suo complesso del tutto incapace di affrontare le enormi sfide che abbiamo davanti. E che in questo panorama le loro scelte votate agli interessi di bottega, se non personali, non danno alcun valore aggiunto alla soluzione dei problemi della gente.

Come dimostrano i più recenti sondaggi, la fiducia nel Governo – pur di unità nazionale – è in calo (sotto il 50%) mentre invece la percentuale di chi non andrebbe a votare è in crescita e si assesta tra il 42 ed il 45 %.
E’ anche ormai in crisi la fiducia nel salvatore della Patria, Draghi, che è tra l’incudine di una situazione internazionale in cui ha poche se non nulle carte da giocare (non riesce a farlo nemmeno l’Europa unita figuriamoci…) e il martello della continua rissosità dei partiti della sua maggioranza.
Peraltro appare chiaro che Draghi non guiderà una coalizione politica alle prossime elezioni ma starà eventualmente alla finestra dopo l’esito.
Lo scenario dei partiti italiani è dominato dalla frammentazione e dalla implosione delle coalizioni. Quella di centro-sinistra è minata da un lato dalle divisioni a sinistra (Verdi, SI e altri vanno in ordine sparso) e dall’altra dall’implosione già in atto del Movimento 5 Stelle che sta perdendo i pezzi sia a livello parlamentare che di consenso (i sondaggi lo danno tra il 12-13%). Conte sta tentando di tenere assieme i cocci ma l’impresa sembra disperata.

Risparmiamo per pietà l’analisi degli “N” partitini di centro che si stanno agitando in maniera inversamente proporzionale al loro consenso elettorale. Causa personalismi e visioni miopi è del tutto evidente che non sarà possibile realizzare una coalizione unica (il vaneggiato Grande Centro) che varrebbe comunque non più del 10%. Per sopravvivere chi potrà dovrà trovare uno spazio nelle coalizioni maggiori.

Se Sparta piange (Centrosx) Atene (Centrodx) non ride si potrebbe tranquillamente dire. Dopo la botta assestata per il mancato accordo sul capo dello Stato, Lega e Fratelli d’Italia di fatto non si parlano più. Forza Italia è un partito che si regge miracolosamente su Berlusconi che non è comunque in grado di proporsi come leader di una coalizione oggettivamente sfilacciata.
Quella tra Lega e Fratelli d’Italia è diventata chiaramente una competizione per conquistare l’elettorato di destra, conservatore. Con Salvini in grave crisi di credibilità che sta portando il suo partito – dopo gli ormai lontani fasti del Papeete – in un baratro di calo dei consensi ormai vicini al 15%. Mentre per converso la Meloni con mosse politiche astute, molte che sanno di maquillage politico per i più avveduti, sta prendendo voti in vari segmenti dell’elettorato con una percentuale nei sondaggi ormai al 22%.

Da vari segnali risulta molto difficile capire come queste due forze possano trovare un accordo per le prossime elezioni politiche. Anche perchè se questo è il trend si rischia di trovarsi tra 7-8 mesi con i consensi di FI sopra il 25% e quelli della Lega attorno al 10-12%. O la Lega cambia il suo cavallo – ormai diventato evidentemente bolso – oppure ci sarà una fagocitazione del Carroccio da parte del partito della Meloni.

Tornando al Centrosx, la leadership del PD prefigura un partito di centro, moderato, in grado di intercettare prevalentemente un elettorato borghese (il famoso PDP – Partito dei Parioli). Ma del tutto inadeguato ad ascoltare le crescenti esigenze di cambiamento profondo nelle politiche economico-sociali ed ambientali reclamate da una parte rilevante dell’elettorato. Non solo operai e disoccupati ma anche e soprattutto  donne e giovani che non vedono prospettive per il futuro. Futuro reso ancora più fosco dal conflitto bellico in corso i cui esiti sono assolutamente difficili da prevedere.

E allora ? Allora l’unica strada secondo me è prendere il coraggio a due mani come sembra voler fare Melanchon in Francia in vista delle elezioni politiche. Forte di un consenso attorno al 22%, avendo raccolto proprio le istanze di quella parte di elettorato che il nostro Centrosx sembra ignorare, sta tentando di realizzare una coalizione progressista larga. Che sia in grado di proporsi ai francesi con un programma di cambiamento radicale. Questo potrebbe veramente se andasse in porto cambiare gli equilibri in gioco e se questa coalizione vincesse le elezioni, si aprirebbe una speranza per il futuro della Francia e dell’Europa.

E l’Italia ? Speriamo non stia a guardare. E che non ci troviamo nelle mani di una forza di estrema destra, anti europeista, anti immigrati, anti futuro.

 

 


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