Bitcoin e Blockchain

Published on Ottobre 7th, 2021 | by Redazione MG News

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Bitcoin più lo mandi giù….

I non più giovani ricordano una pubblicità televisiva in cui il grande Nino Manfredi pubblicizzava una nota marca di caffè. E lo slogan che declamava era “Più lo mandi giù (il caffè) e più ti tira su”. Questo slogan un po’ modificato può adattarsi al Bitcoin. Nonostante l’attacco della Cina, veleggia trionfalmente oltre i 55.000 dollari

Il 24 settembre, la Banca Popolare centrale cinese (PBOC) ha definito illegali tutte le transazioni e le attività in valuta digitale e ha promesso una ferma repressione sui mercati, rinnovando così la stretta sull’utilizzo dei bitcoin e delle criptovalute iniziata già nei mesi precedenti.
Dopo questo annuncio vi è stata una logica reazione negativa sul mercato delle criptovalute per cui ad esempio il Bitcoin è sceso dai 47.000 $ ai 41.000 $ ma invece del temuto (dagli utenti) o sperato (dai tanti nemici delle criptovalute) crollo vi è stato un forte rimbalzo che ha riportato la valuta a quota 55.000 $, ai livelli di maggio di quest’anno.

Ma perchè la Cina che è il paese dove di fatto il Bitcoin circola maggiormente ha preso questa posizione così dura ? I motivi – secondo la gran parte degli analisti – sono di due ordini e collegati tra di loro.

  • una circolazione eccessiva dei Bitcoin potrebbe favorire  le attività connesse al riciclaggio di denaro e alla gestione illegale del business,  ed esporrebbe il Paese a rischi di attacchi speculativi vista l’elevata volatilità delle criptovalute
  • imporre come valuta di scambi lo yuan digitale, moneta creata dalla Banca centrale cinese per favorire la digitalizzazione degli scambi non solo all’interno del Paese ma soprattutto verso quei paesi emergenti con i quali la Cina sta già intrattenendo grandi rapporti d’affari e sempre di più ne avrà con i suoi progetti espansivi, primo fra tutti la Belt and Road Iniziative.

In realtà questa corsa alla digitalizzazione delle valute sta interessando più o meno tutto il mondo. La BCE ad esempio ha lanciato un progetto esplorativo su un Euro digitale che avrà durata 24 mesi. Dall’altra parte alcuni paesi del mondo non dotati di un sistema finanziario evoluto, scelgono di adottare una criptovaluta come moneta ufficiale di scambio. E questa è una vera e propria rivoluzione. Stiamo parlando de El Salvador paese molto povero del centro America che ha preso la decisione a giugno di quest’anno con il dichiarato obiettivo di favorire gl iscambi di moneta tra il paese stesso ed il resto del mondo, in modo particolare per favorire le rimesse degli emigrati.
I bitcoin, basandosi su transazioni peer-to-peer e non richiedendo l’intermediazione di banche, potranno essere in grado di facilitare l’accesso ai sistemi finanziari e di abbattere i costi di transazione delle rimesse.
Si tratta evidentemente di un esperimento molto interessante per gli altri paesi non sviluppati che potrebbero seguire l’esempio de El Salvador per ridurre drasticamente i costi delle transazioni finanziarie, bypassando di fatto il sistema bancario. Che essendo virtualmente inesistente ad esempio in molti paesi dell’Africa e del sud America vuol dire togliersi dal giogo delle banche americane ed europee.

Il significato “psicologico” che sta dietro al forte rimbalzo del Bitcoin dopo l’attacco della Cina è molto evidente. La criptovaluta (e tutte le altre più consolidate come Ethereum) è così forte e così credibile per i consumatori e le aziende che lo stanno usando che considerano la cosa come un incidente di passaggio.
Anche perchè molti sono convinti che il Bitcoin continuerà ad essere utilizzato tranquillamente in Cina perchè è difficilissimo indentificare le transazioni che avvengono sulla Blockchain che sono superprotette. Inoltre un utente cinese può tranquillamente appoggiarsi ad operatori di exchange con server fuori dalla Cina dove le autorità locali non hanno nessuna possibilità di incidere. Usando un vecchio modo di dire è un po’ come “voler svuotare il mare con un cucchiaino”.

 

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