Marketing e comunicazione

Published on Gennaio 24th, 2023 | by Redazione MG News

0

Caso Regeni basta prese in giro del Governo

Trovo ormai poco dignitoso e offensivo nei confronti dei genitori di Giulio l’atteggiamento del Governo italiano di turno (ma quelli precedenti erano uguali) che dichiara che l’Egitto è disposto a collaborare per fare giustizia.

Ho conosciuto i genitori di Giulio quasi 5 anni fa a Duino, sede dell’ UWC Adriatic durante una cerimonia pubblica. Mi hanno colpito l’estrema compostezza e dignità con cui portavano il fardello pesantissimo dell’uccisione del loro figlio Giulio. Massacrato in modo spietato ormai è accertato da uomini dei servizi segreti egiziani nel gennaio di 7 anni fa.

Da quel giorno io mi sono promesso a me stesso due cose:
– di indossare il braccialetto giallo di testimonianza che porto sempre con me
– di non visitare l’Egitto finchè sarà governato dal regime barbaro di Al Sisi

Ultimo di una serie di ministri degli Esteri che si sono susseguiti dal 2016 ad oggi, anche Tajani ha fatto la sua comparsata davanti ad Al Sisi per trattare di affari (petrolio, migranti, etc) e per fare finta di interessarsi del caso di Giulio.
Ricordiamo per i distratti che la magistratura di Roma – nonostante i mille ostacoli incontrati con gli egiziani – è riuscita a fare delle indagini illuminanti sul caso, arrivando ad istruire un processo. Ha anche individuato in modo preciso i (presunti, ma praticamente certi) responsabili del sequestro, tortura e uccisione di Giulio.

Sono 4 gli alti ufficiali dei servizi segreti accusati, ma la Procura italiana nonostante abbia tentato in tutti i modi di avere dall’Egitto i recapiti di questi ufficiali, ha dovuto alla fine rinunciare a seguito di una (discutibile) pronuncia della Corte di Cassazione a luglio dello scorso anno. Gli egiziani si sono esplicitamente rifiutati di fornire i recapiti degli accusati, di fatto boicottando il processo italiano.

Tornando a Tajani credo che dovrebbe guardarsi alla specchio e farsi discretamente schifo. Più passa il tempo e più affermazioni come quelle del Minsitro degli Esteri suonano come una tragica beffa per Paola Deffendi e Claudio Regeni che hanno incontrato una lunga serie di politici in questi anni. Primi ministri, ministri degli esteri, etc e hanno sempre ricevuto in cambio belle parole ma nessun fatto. L’unico fatto all’inizio fu il momentaneo ritiro dell’ambasciatore in Egitto che fu però ben presto rimandato alla sede de Il Cairo.
A parte qualche singolo politico, come l’ex presidente della Camera Roberto Fico o Erasmo Palazzotto presidente della Commissione Parlamentare sul caso Regeni, praticamente nessuno ha mostrato concreta solidarietà con i genitori di Giulio.
La maggior parte dell’opinione pubblica sostanzialmente è distante da questo problema, quando non ostile. Oserei dire che importa quasi di più agli organi della Comunità Europea come il Parlamento che più volte ha preso posizione in merito.

Molti pensano, beh non è il primo caso che la ragione di Stato prevale sulla salvaguardia dei diritti individuali. No di certo ma il caso di Giulio è molto più di questo. Giulio potrebbe essere figlio mio, fratello maggiore dei miei figli. E’ figlio di tutti coloro che pensano che i nostri giovani dovrebbero essere liberi di circolare, di lavorare, di studiare in tutto il mondo senza dover temere per la propria vita. Dovrebbero sapere che hanno alle spalle una comunità e prima ancora uno Stato che è pronto ad intervenire per salvaguardare i loro diritti o per dare loro giustizia in caso di soprusi o peggio.
E che questo Stato e la comunità degli stati del mondo libero sono disposti a prendere delle posizioni dure, ad isolare gli stati come l’Egitto che violano palesemente i diritti umani e commettono sistematici abusi e crimini nei confronti di chi dissente. Come l’Iran, l’Afghanistan e tanti altri.

So che vale poco ma io la mia promessa la voglio mantenere ed ho sempre la segreta speranza che si riesca ad ottenere giustizia per Giulio e per i suoi genitori, in un modo o nell’altro

 

 

 

 

 

Tags:


About the Author



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su ↑