Promozione made in italy

Published on Giugno 21st, 2023 | by Redazione MG News

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Perchè cresce il PIL e l’ambiente affonda

La produzione industriale in Italia è in calo da mesi. I consumi interni sono fermi e le esportazioni crescono ben poco. Però il PIL cresce più del previsto (1,3% su base annua) e più della media europea. Che succede ?

Dunque come possiamo spiegare questi numeri apparentemente contradditori ? Aggiungiamo che l’occupazione è in crescita da mesi soprattutto anzi quasi esclusivamente nei servizi. E in realtà per dare questa risposta non occorre essere degli analisti o degli economisti. Basta girare per strade, autostrade e città italiane.

La crescita economica in Italia si spiega con due parole. Turismo e trasporti (in relazione tra loro).

Il traffico su strade e autostrade da circa un anno a questa parte è in forte aumento. Anche senza guardare i dati siamo a livelli superiori al pre-pandemia. Da dove deriva questo aumento di traffico ? Fondamentalmente da due fonti: 1) il movimento per i flussi turistici interni all’Italia ma soprattutto dall’estero con una fortissima componente dai paesi dell’Est Europa. 2) il traffico merci diretto in Italia ma soprattutto in transito dall’Europa dell’ Est e dal Bosforo verso l’Europa centrale, la Francia e la Spagna (e viceversa ovviamente).

L’aumento della presenza di camion con targa straniera è una realtà di comune percezione, soprattutto provenienti come detto dai paesi dell’Est Europa e balcanici.  Si tratta di camion mediamente più vecchi rispetto a quelli italiani o occidentali. Quindi anche molto più inquinanti. Prima che arrivassero le piogge di maggio a salvarci la pianura padana aveva livelli di inquinamento mai raggiunti negli anni precedenti.

Dal canto suo il settore della logistica continua il suo boom. Nel 2022 l’Italia è l’unico paese in Europa a vedere un aumento negli investimenti. Vuol dire più capannoni, più camion, più movimentazione e quindi più inquinamento. Anche perchè la transizione ecologica per i mezzi pesanti è molto al di là da venire….

E veniamo al turismo. Chi di voi sia stato negli ultimi 6-9 mesi in una città italiana come Milano, Roma, Bologna, Napoli, Bari, Firenze, Venezia – ma anche in città più piccole come Trieste, Verona, Parma – avrà notato il delirio di gente che giornalmente si accalca per cercare di visitare i nostri centri storici.
Ho recentemente raccontato in un articolo come Roma sia un po’ l’emblema di questo fenomeno. Città assaltata dai turisti che affollano le stradine del centro, facendo il bagno nelle fontane o bloccando il transito anche ai residenti. Ma nessuna città italiana è risparmiata. Anche città come Milano che normalmente erano frequentate da un turismo d’affari ora sono invece piene di turisti a pieno titolo che vengono per visitare il Duomo, il Castello Sforzesco, etc

Questo ovviamente rappresenta una manna dal cielo per tutti gli esercizi e i servizi collegati al turismo. Dai bar ai ristoranti, dagli alberghi ai B&B, dai taxì ai vari servizi di parcheggio e logistica. E poi naturalmente ai servizi cosiddetti di filiera. Come le pulizie, le manutenzioni, i lavaggi industriali e via dicendo.

Quanti di voi hanno notato la quantità di avvisi di ricerca di personale ci sono appesi sulle vertine di bar, ristoranti, gastronomie, etc ?

Ma questo è un turismo buono ? Porta PIL certo ma a che prezzo ? Anche qui è l’ambiente e la qualità della vita dei residenti, cioè di noi cittadini che peggiora. Peggiora per l’inquinamento acustico, per l’enorme quantità di rifiuti da raccogliere e smaltire (pensiamo alle difficoltà già enormi di città come Roma), per la sporcizia delle strade, per l’inquinamento derivante dall’aumento della circolazione stradale, anche e soprattutto nei centri storici. Rari sono i casi di ZTL serie in funzione in Italia.

Mi pongo e pongo a tutti un quesito: siamo sicuri di voler fondare il nostro sviluppo futuro sulla crescita incontrollata del traffico e sulla devastazione turistica delle nostre città ? Se questo è il prezzo da pagare per l’aumento del PIL, io personalmente ho dei seri dubbi.

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