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Published on Gennaio 27th, 2022 | by Redazione MG News

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Salvini un dilettante della politica allo sbaraglio

Chi ancora credeva anche nella Lega che Salvini fosse un abile stratega della politica deve definitivamente ricredersi. Non solo non è un abile stratega ma nella vicenda Quirinale sembra aver perso quel fiuto “animalesco” che molti gli riconoscevano. Inanellando una serie di brutte figure imbarazzanti per i suoi stessi sostenitori.
Che la parabola politica di Salvini sia in progressiva discesa ormai da un paio d’anni lo hanno scritto molti commentatori politici e anche noi modestamente in un recente articolo.

Ma nella vicenda nomina del Presidente della Repubblica ha mostrato dei limiti notevoli anche semplicemente a livello di relazione prima di tutto con i suoi alleati. Tanto che già una parte dei parlamentari leghisti non ha seguito le sue indicazioni già in questa prima fase di votazioni. Ci sono infatti almeno 30-40 leghisti che ha votato Crosetto, candidato di bandiera di Fratelli d’Italia. Mossa questa che segna l’evidente insofferenza della alleata Meloni alle alzate d’ingegno di Salvini.

Ma vediamo assieme alcune delle “perle” inanellate dal prode Capitano:

  • Vicenda candidatura Berlusconi: era del tutto evidente fin dall’inizio che questa era una candidatura impresentabile, se non altro per le precarie condizioni di salute del “Cavaliere” (lasciamo stare tutto il resto solo per umana pietà). Qui le cronache narrano che è stato Salvini a sostenere in primis questa candidatura mentre forti perplessità provenivano dalla Meloni e all’interno della stessa Forza Italia. Ma Salvini si era fissato che sarebbe stato lui il “Kingmaker” di queste elezioni presidenziali e sarebbe riuscito ad imporre un candidato di centrodestra. Come la vicenda è finita lo sappiamo tutti. Berlusconi che rinuncia a 2 giorni dall’inizio delle votazioni mentre nelle settimane precedenti nulla era stato fatto dal centrodestra per cercare una qualche forma di accordo col resto del Parlamento, totalmente bloccati da questa candidatura-fantasma.
  • L’approccio diretto con Draghi: vista la mala parata con Berlusconi, a questo punto cominciano le mosse scomposte e frenetiche del nostro prode. La prima – mai confermata ufficialmente ma ormai acclarata da fonti credibili – è il suo incontro diretto con Draghi. Si narra che Salvini abbia proposto una sorta di scambio politico del tipo “se ti votiamo come Presidente della repubblica, quando fai il nuovo Governo mi dai ministri più di peso – tipo Viminale?”. La ragione di questa mossa (disperata) è chiara. Ho un anno di campagna elettorale e quale miglior postazione per farla se non il Ministero dell’Interno dove posso sparare a cazzo su immigrati, clandestini ed altro ? Mi è andata bene una volta (2018-2019) mi andrà bene ancora, no ? Ovviamente Draghi ha respinto al mittente il nostro prode, facendogli osservare che attualmente lui è il capo del Governo e questa richiesta è fuori luogo, fuori tempo, etc etc. Oltre che essere anche poco etica ed imbarazzante per un un uomo tutto d’un pezzo come Draghi.
  • La rosa subito sfiorita: ecco allora ripartire all’attacco in maniera scomposta il Capitano che cerca in quattro e quattro 8 di presentare una rosa di candidati di “Alto profilo” che il centrosinistra non può rifiutarsi di considerare. La mitica rosa composta da Nordio, Pera e Moratti oltre che essere chiaramente di parte e non super partes come da tempo il centrosinistra richiede, sfiorisce in un Amen quando nel giro di qualche ora trapela dallo staff di Salvini che il vero candidato su cui lui punta è la Presidente del Senato Casellati.
  • Vecchi amici:  per la vera candidatura (Casellati) Salvini si muove in maniera goffa e scomposta cercando sponda prima con Renzi e poi all’interno dei 5 Stelle. Sperando di eleggere la Casellati con una maggioranza spuria. Alla faccia della candidatura convisa, si narra addirittura di approcci con gruppi di 5 Stelle dissidenti  (dopo aver parlato anche direttamente con Conte, suo storico “amico”). E’ talmente sballata la mossa che riesce addirittura nel risultato di mettere d’accordo Renzi e Letta che dopo un breve incontro respingono al mittente la candidatuta Casellati, seguiti a ruota da Conte. In questo modo fra i vari danni fatti con questa mossa, sottolineiamo lo sgarbo fatto alla Casellati donna di grandi ambizioni (anche presidenziali) malamente “bruciata” dal Capitano.

A questo punto sputtanato su tutti i fronti, la speranza è che Salvini se ne stia tranquillo e segua il saggio consiglio di Letta (il politico che si è mosso meglio in questa vicenda, come avevamo previsto, nonostante all’interno del suo partito abbia parecchie voci dissonanti) per riunirsi tutti i partiti della maggioranza e trovare una soluzione VERAMENTE CONDIVISA.

Quello che mi risulta difficile da capire è come nessuno nella Lega si sia ancora posto il problema di trovarsi un altro leader, dopo che la Lega è scesa nei sondaggi e nelle percentuali di voto dal 34-35% al 17-18% attuale. E dopo le numerose figuracce rimediate recentemente nei confronti del Governo. Non ultima la vicenda della Pensioni.
Salvini dicembre 2021: “Non torneremo mai alla legge Fornero!”. Infatti quest’anno abbiamo l’inutile ed impresentabile “quota 102” e dal 2023 si torna….alla Legge Fornero! Complimenti.

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