Ditelavostra

Published on Agosto 1st, 2023 | by Redazione MG News

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Come le università italiane mandano via i migliori cervelli

Pochi fondi alla ricerca. Pochi posti per ricercatore e pagati male. Contratti precari che durano massimo 3 anni. Queste le ragioni della fuga dei nostri migliori cervelli all’estero ? Magari fosse solo così. La realtà è molto peggiore. Direi allucinante.

Vorrei tanto che la ministra Bernini fosse stata presente alle telefonate o avesse letto le mail intercorse tra un giovane laureato magistrale italiano e alcune università italiane dove aveva fatto domanda per diventare ricercatore.

Per comodità chiameremo questo giovane brillante studente italiano Marcello (nome di fantasia ma storia assolutamente vera).
Intanto una premessa. I docenti dell’Università italiana dove si sta laureando (alla fine 110 e lode con menzione) gli dicono fin da subito che se vuole farsi un nome come ricercatore si deve scordare l’Italia. Non ci sono fondi, su alcuni filoni di ricerca non ci sono lavori italiani. Le possibilità di pubblicare ricerche sono poche quindi non si progredisce da un punto di vista accademico. Quindi fare domande a tappeto all’estero. Preferibilmente Stati Uniti. Sì dai qualcosa anche in Europa…Se proprio vuoi tanto per fare numero puoi mandare la tua application per borsa di studio di ricerca a 2-3 università italiane ma tanto…

Ecco veniamo alle risposte delle Università italiane. Nonostante il brillantissimo curriculum accademico di Marcello, nonostante il punteggio altissimo ottenuto nel test propedeutico di ingresso richiesto da tutte le università del mondo, ecco il quadro desolante:

  • Università Bocconi: lista d’attesa e nessuna risposta a distanza di mesi
  • Università La Sapienza: nessuna risposta
  • Università di Firenze: risposta “Lei sarebbe in testa alla lista ma siccome sappiamo che lei andrà all’estero non la prendiamo neanche in considerazione

Per la cronaca Marcello ha ottenuto una serie di risposte positive da varie università europee e nord americane, alcune molto prestigiose come Barcellona, Londra, Ginevra, Los Angeles. Per cui ha potuto scegliere l’offerta più adatta alle proprie propensioni ed economicamente adeguata.

Ora ditemi voi: che futuro può avere un paese che dopo aver speso decine e decine di migliaia di euro per formare un giovane (dandogli anche una preparazione di buon livello) butta tutto nel cesso in questo modo vergognoso ? Depauperando il Paese delle sue migliori risorse intellettuali. E poi ci stupiamo che al Governo abbiamo Lollobrigida, Salvini, il ragionier Giorgetti e compagnia ?

 

 

 

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