Il ruolo della firma digitale per la sostenibilità ambientale
Appare sempre più evidente che trasformazione digitale e sostenibilità ambientale sono molto connesse tra loro.
Sappiamo per esempio, dallo studio svolto The European House – Ambrosetti nel settembre 2021, che tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuirà ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019, con un impatto pari a quello incrementale delle energie rinnovabili. Le aziende più sensibili stanno già utilizzando tutte le opportunità offerte dalle soluzioni che permettono di smaterializzare i documenti e di eliminare viaggi inutili contribuendo in modo sensibile al miglioramento delle condizioni ambientali.
Un’applicazione interessante è rappresentata dalla firma dei documenti: quante volte capita ancora al termine di un’operazione svolta tutta on line di ricevere o scaricare un PDF da stampare e firmare. Un vero e proprio controsenso se si pensa che la tecnologia per firmare elettronicamente un documento è disponibile da diversi anni.
La firma elettronica, da distinguersi dalla firma digitale, è un modo legalmente vincolante per ottenere l’approvazione su documenti o moduli elettronici tramite un software che semplifica e persino automatizza l’intero processo contrattuale, riducendo il numero di errori umani e aumentando l’efficienza. Grazie all’invio di un unico link elettronico si ottimizzano i tempi di risposta, si riducono i costi e si aiuta l’ambiente evitando la stampa e la successiva scansione.
“CM.com ha creato un processo di digitalizzazione della firma davvero molto semplice: il software di firma elettronica, accessibile tramite un portale Web o incorporato in un’app interna, può essere facilmente integrato negli strumenti digitali esistenti per automatizzare i flussi di lavoro e dispone di funzionalità avanzate che garantiscono sicurezza e conformità” spiega Cristina Parigi, Country Manager per l’Italia di CM. com.