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Published on Marzo 2nd, 2022 | by BDN

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Un vademecum per comunicare bene il latte e derivati

Sold out il primo webinar per giornalisti promosso da Alleanza Cooperative Agroalimentari. L’obiettivo è contrastare il calo dei consumi con un’informazione corretta e autorevole. I contenuti disponibili anche su e-book su www.thinkmilkbesmart.eu

La cooperazione lattiero casearia conquista un altro importante traguardo verso il cambiamento dei paradigmi della comunicazione sul settore: si è svolto venerdì 25 febbraio il primo corso interamente dedicato a giornalisti sull’informazione corretta su latte e derivati. Andato sold-out, il webinar di 3 ore, riconosciuto dall’Ordine, ha coinvolto 50 professionisti che si occupano di alimentazione, agricoltura, nutrizione, salute e stili di vita di tv, radio, web e carta stampata di testate nazionali e locali. Ora i contenuti sono disponibili anche formato e-book nel sito www.thinkmilkbesmart.eu.

Per aiutare i giornalisti a districarsi in questo tema complesso e delicato, a fianco di Giovanni Guarneri, Coordinatore del Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, sono stati chiamati come esperti Fabio Del Bravo, Dirigente Servizi per lo sviluppo rurale di ISMEA, per fornire i numeri e trend del settore; Sara Farnetti, Specialista in Medicina Interna, Ph.D. in Fisiopatologia del Metabolismo e della Nutrizione, per smentire le più frequenti convinzioni alimentari che portano i consumatori all’allontanamento o alla riduzione dei latticini nella dieta. E Filippo Tramelli, giornalista e formatore di Primopiano, che ha analizzato come questi prodotti dovrebbero venire comunicati, con un focus sui social network.

Fra le curiosità emerse, l’osservazione di quanto sia ancora diffuso il milk sounding: nonostante la Corte di Giustizia UE abbia stabilito che i prodotti puramente vegetali non possano essere commercializzati come “latte”, vi sono ad oggi su Instagram circa 26,5 mila post che utilizzano l’hashtag #lattedisoia e 13,5 mila #lattediriso. Mentre, a proposito dei formaggi DOP, la dr.ssa Farnetti ha ribadito come molti di essi siano naturalmente privi di lattosio smentendo così una delle credenze più radicate, dato che le presunte intolleranze, spesso autodiagnosticate, sono fra le principali cause di abbandono dei latticini.

 

 


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