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Published on Marzo 17th, 2022 | by Luca Serri

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Historia Umberto Eco e l’arte dei fumetti

Federico Motta Editore ricorda come Umberto Eco fu tra i primi italiani a riconoscere la dignità artistica dei fumetti analizzandoli dal punto di vista analitico nei suoi studi di semiotica.

Descritto dallo scrittore Gianrico Carofiglio come “un dotto professore il quale aveva il coraggio di scrivere che Charles M. Schulz, il creatore dei Peanuts, faceva poesia”, Umberto Eco ha saputo analizzare il fumetto attraverso un approccio originale.

Da quel momento, sottolinea la Casa Editrice Federico Motta Editore, venne meno quella divisione convenzionale che separava la cultura “alta” da quella “bassa”. Non solo i classici del pensiero e della letteratura, ma anche i personaggi televisivi, i supereroi e i romanzi polizieschi hanno catturato l’attenzione di Eco: all’epoca considerati moderni, quei saggi sono ancora oggi dei capisaldi degli studi di comunicazione. Attraverso i contenuti presenti nel volume “Historia”, diretto da Umberto Eco, Federico Motta Editore ricorda gli studi del semiologo, filosofo, scrittore e linguista italiano che spesso hanno sconfinato in altri ambiti della comunicazione, inclusa la cultura di massa.

Era il 1896 e il fumettista statunitense Richard Felton Outcault introdusse per la prima volta il baloon nella sua serie The Yellow Kid. Il baloon, precisa Federico Motta Editore, è la tipica nuvoletta in cui vengono riportati i pensieri e le parole dei personaggi. Quello stesso anno un’altra novità cambiò ulteriormente il modo di scrivere i fumetti: le vignette satiriche, che prima erano formate da un’unica scena, diventarono sequenze di vignette. Grazie a questo cambiamento i disegni delle storie raccontate poterono mostrare maggiore movimento.

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