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Published on Agosto 10th, 2023 | by Redazione MG News

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Il Papa l’unico grande politico che abbiamo

E’ paradossale che lo dica uno come me che non è credente ed è contro la mentalità arretrata e ipocrita di una parte consistente del clero. Ma mi tocca ammetterlo: l’unico uomo politico con una visione degna di questo nome è proprio il Papa.

Le battaglie che ha condotto e sta conducendo Papa Bergoglio per svecchiare, moralizzare le istituzioni della Chiesa sono notorie e dimostrano il grande coraggio che ha quest’uomo ad affrontare anche i più incancreniti cardinali e prelati obbligandoli a cambiare rotta o…a farsi da parte.

Ma non è di questa opera interna del Papa che voglio parlare. Bensì dei suoi messaggi come uomo di fede e – per chi non ha fede – di personalità politica che porta il suo pensiero e le sue parole in tutti i luoghi del Mondo.
Ha il raggio di azione di uno come Guterres il Segretario generale dell’ONU. Ma rispetto a lui ha molti meno vincoli e può parlare con grande libertà.

Parliamo di 4 grandi temi globali e leggendo le posizioni del Papa ci rendiamo conto che è veramente l’unico uomo che ha chiaro in testa quali sono i pericoli enormi che l’umanità sta correndo e che suggerisce anche delle strade – son solo ideali – per uscirne.

Prima di entrare nel merito delle posizioni mi preme sottolineare la grande rilevanza che la figura del Papa ha oggi per le giovani generazioni. Rappresenta un grande riferimento morale e civile. E’ impressionante la folla di giovani che è riuscito a radunare a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù. Parlare di raduno oceanico non è fuori luogo. Ad esempio alla messa finale del 6 agosto ha partecipato un milione e mezzo di persone, principalmente giovani di tutto il Mondo.

Il messaggio finale che ha voluto dare il Papa riguarda la necessità di Pace, rivolto in particolar modo alla guerra in Ucraina ma non solo.
Francesco fin dall’inizio della guerra ha sempre tenuto ferma la sua posizione. L’Ucraina ha diritto di difendersi ma la corsa insensata alle armi che anche i paesi occidentali stanno alimentando è folle e insensata. Porta solo morti e distruzioni. E i fatti purtroppo gli stanno dando ragione. Ad un anno e mezzo di distanza non solo la situazione è peggiorata da un punto di vista delle vittime e dei danni enormi (anche ambientali) ma non si vede all’orizzonte la possibilità che l’Ucraina possa vincere la guerra riprendendosi i territori occupati dalla Russia (obiettivo questo degli aiuti occidentali).

Sul piano diplomatico poi il Papa ha messo in campo uno dei suoi uomini migliori – il cardinal Zuppi – per avviare una missione di pace finalizzata a lenire le sofferenze di bambini deportati o che si trovano in condizioni di difficoltà. Con l’obiettivo di riportarli in Ucraina o in occidente ad esempio se hanno bisogno di cure. E per affrontare tutte le altre questioni umanitarie legate alla guerra,

Un’altra grande emergenza mondiale di cui il Papa parla spesso è quella ambientale. In più occasioni il Papa ha lanciato appelli affinché venga affrontata in maniera globale ed efficace quella che è la più grande questione del nostro tempo che mette in discussione la sopravvivenza della razza umana.
Si è sempre battuto e ha supportato la lotta degli indios per la salvaguardia della foresta amazzonica a grave rischio dopo le scellerate politiche di Bolsonaro.

Soprattutto Francesco ha sempre sottolineato la stretta correlazione che esiste tra la crisi climatica ed un’altra grande emergenza “cronica” del nostro mondo. I flussi migratori dai paesi più poveri verso quelli più ricchi ed in particolare modo dall’ Asia (Afghanistan, Siria ma non solo) e dall’Africa verso l’Europa. L’aggravamento della crisi climatica soprattutto con la siccità comporta perdite di raccolti, scarsità d’acqua, e conseguenti crisi alimentari che spingono milioni di disperati a cercare salvezza verso i paesi più ricchi. E di questo flusso noi al momento vediamo solo la punta dell’iceberg…

Ma il Papa ha assunto anche posizioni estremamente coraggiose – vista la tradizione della dottrina cristiana – sul fronte dei diritti civili in particolar modo delle persone omosessuali e transessuali. Nessuna condanna morale ma anzi accoglienza e comprensione per chi vive – spesso in modo difficile e contrastato – in modo diverso la sessualità. Quanto più avanti è il Papa rispetto alle posizioni di tanti nostri politici che continuano ad osteggiare in maniera più o meno aperta “i diversi”, a non consentir  loro ad esempio di poter adottare un figlio – se dimostrano di avere le doti morali per farlo, ne più ne meno come una qualunque coppia eterosessuale.

E oltre a questo una lotta dura combattuta dietro le quinte ma anche in modo palese per scoperchiare i tanti abusi commessi da cd “uomini di chiesa” in giro per il mondo, soprattutto nei confronti di minori. Bergoglio è il primo Papa ad affrontare in modo aperto e coraggioso un problema che per troppi anni la Chiesa ha ignorato, nascondendo colpevolmente la cenere sotto il tappeto.

 

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