Published on Marzo 29th, 2019 | by Redazione MG News
0Ma come si “stampa” il Bitcoin?
Le monete tradizionali vengono stampate dalle “zecche” dei vari stati. Bitcoin è solo virtuale ma allora da dove nasce?
Come abbiamo visto in un precedente articolo, Bitcoin è una moneta digitale, ovvero una moneta che non può essere posseduta e scambiata in modo fisico (come banconote e monete) ma può esistere solo in modo virtuale.
I bitcoin si trovano da qualche parte nella rete in una sorta di registro elettronico chiamato Blockchain. Ogni blocco di questa catena, ogni riga di questo registro, rappresenta un Bitcoin. Ma com’ è avvenuta questa creazione ?
ll processo di creazione del Bitcoin si chiama tecnicamente “Mining” che in italiano suona come “Estrarre da una miniera”.
In realtà è più corretto affermare che il Bitcoin viene creato dal protocollo informatico della rete Peer-to-peer su cui viaggiano. I minatori tecnicamente “estraggono” i Bitcoin dalla rete per poter renderli poi distribuibili sui vari “Wallet” (portafogli virtuali per detenere e scambiare Bitcoin).
Cosa fanno i miners? Devono trovare la “chiave” univoca (una sorta di codice criptografico) che consente di legare il nuovo blocco creato nella catena dei Bitcoin della Blockchain con il precedente. Per trovare questo codice serve una strumentazione hardware con grande capacità di calcolo ed un software opensource che si trova liberamente in rete. Il primo miner che riesce a trovare questa chiave di concatenazione aggiunge il nuovo blocco al precedente. Per questo lavoro il miner viene compensato in Bitcoin (attualmente 12,5 Bitcoin per blocco).
Molti miners hanno delle risorse limitate in termini di hardware e quindi per poter avere qualche speranza di minare i Bitcoin, devo mettersi in “società” con altri miners (Mining Pool); condividendo la loro potenza di calcolo con altri hanno evidentemente chance di poter minare i Bitcoin e quindi condividere i guadagni.
I problemi che deve affrontare un individuo che volesse mettersi in gara per minare Bitcoin sono fondamentalmente 2:
- Investire in modo adeguato in capacità di calcolo (hardware)
- Spendere parecchi soldi in energia elettrica perchè l’elevata potenza di calcolo richiesta per il mining consuma molta energia elettrica, che ad esempio in Italia è molto costosa
Bisogna quindi farsi bene prima i conti per capire se conviene o no fare il minatore di Bitcoin.
Col tempo sono state sviluppate macchine che sono in grado di eseguire i calcoli consumando meno energia (ASIC), che sono comunque piuttosto costose. Inoltre dato l’aumento del numero dei miners la potenza di calcolo è aumentata in modo consistente, di conseguenza la concorrenza.
Per approfondire: https://www.youtube.com/watch?v=Q7auBfSQZvk