Marketing e comunicazione

Published on Marzo 7th, 2022 | by Redazione MG News

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Pandemia e guerra i media ci sguazzano

Che la situazione del mondo sia difficile e che gli elementi di ansia e preoccupazione sul futuro siano oggettivi è un fatto. E’ però altrettanto vero che molti media, sia tradizionali che online, tendono ad esasperare la situazione. E’ già successo con la pandemia e ora con la guerra.

C’è modo e modo di fare informazione. Si può dare le informazioni sull’andamento di un conflitto o di una pandemia senza necessariamente mettere in piedi il parossistico carrozzone mediatico da parte dei media televisivi ma non solo. Come durante la pandemia stiamo assistendo ad alcuni fenomeni che ci dovrebbero far riflettere:

  • l’ossessione per le dirette, dati o immagini che siano, per l’aggiornamento in tempo reale. Un conto è il diritto/dovere di cronaca un conto è un tam tam martellante che ha il solo risultato di aumentare il livello di ansia e di stress delle persone (già alto di suo)
  • l’utilizzo massiccio e senza discrimine di “esperti” più o meno quotati che pontificano sulla situazione e sulla sua evoluzione. Prima con la pandemia erano virologi, epidemiologi, etc. Ora esperti di geopolitica, di tattica di guerra, etc. Ciascuno con una sua visione, con sue teorie. Quasi mai si trovano due cd esperti che la pensino allo stesso modo e raramente ci azzeccano con le previsioni. Potremmo fare decine di casi con la pandemia, ma sta succedendo anche adesso con la guerra.
  • imperversa la TV del dolore, con immagini forti e storie strappalacrime che non si capisce esattamente a cosa mirino. A colpire emotivamente le persone ? Lo sono già abbondantemente. A farle agire su qualche fronte, ad esempio donando per i rifugiati ? Ci sono già le campagne delle ONG e delle istituzioni internazionali.

La netta impressione che si ricava facendo un giro di orizzonte sui media (giornali, Tv e web) è che oltre all’informazione, i vari editori abbiano capito che si vendono bene soprattutto le emozioni, in particolare quelle negative (rabbia, dolore, frustrazione, etc). E che ci sguazzino alla grande. E questo vale soprattutto per l’Italia. Se andate a vedere sui grandi network internazionali tipo CBS, CNN, BBC, Al Jazeera vi accorgerete che il focus è molto più sulla cronaca e meno sul commento. Che gli esperti invitati sono pochi e molto selezionati. Che è dato molto più spazio anche a ciò che non riguarda l’attualità della guerra.

Vi è comunque da raccontare un mondo che continua a funzionare. Di gente che lavora e realizza prodotti di grande valore. Di amministratori locali che lavorano per il bene delle loro comunità. Di associazioni che a titolo del tutto gratuito rendono servizi di alto livello a persone in difficoltà, anziani disabili, etc. Di artisti che producono spettacoli e opere di grande ingegno.
Sono questi gli esempi che le persone devono sentirsi raccontare.

A proposito di progetti di grande valore sociale ed ambientale (a proposito dove è finita l’emergenza climatica ?) voglio segnalare Salva il Mondo Salva la Terra  un percorso di formazione ed inserimento lavorativo per ragazzi con autismo e sindrome di Asperger. Dove si coniuga inclusione socio-lavorativa e sostenibilità ambientale per un un nuovo modo per concepire il nostro sviluppo e in definitiva il nostro futuro.

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