Analisi e ricerche di mercato

Published on Febbraio 1st, 2023 | by Redazione MG News

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Russia Ucraina come se ne esce ?

Se provate a fare questa domanda ad uno dei tanti esperti (o presunti tali) di difesa, relazioni internazionali, etc etc credetemi nessuno è in grado di dare una risposta anche minimamente credibile. La situazione si sta talmente aggrovigliando e complicando che non si vede una seppur minima luce.

Dopo i primi timidi tentativi di negoziato diretti tra le parti poco dopo lo scoppio della guerra (arenatisi ben presto, non si sa bene per responsabilità di chi), l’unico che ha realmente tentato di mettere attorno ad un tavolo Russia e Ucraina è stato il Presidente della Turchia Erdogan. Che è anche l’unico ad essere riuscito ad ottenere un qualche risultato concreto. Vedi apertura corridoio per il trasporto di grano da Odessa.

Erdogan ha fatto gli ultimi tentativi alla fine dello scorso anno. Ma sembra in difficoltà anche lui ora. Il ruolo della Unione Europea nel tentare di promuovere una qualche forma di negoziato è stato praticamente nullo. Hanno tentato qualcosa singoli capi di stato e di Governo come ad esempio il francese Macron ma non si sono aperti spiragli.
Nel frattempo la guerra si è incattivita, forse meno eclatante, ma sempre più cruenta con centinaia e centinaia di morti ogni giorno. Morti militari sul fronte del Donbass diventato ormai una landa desolata, dove il termine ricostruzione è del tutto insufficiente per rendere ciò che bisognerà fare non si sa quando. I russi attaccano le infrastrutture ucraine con droni provocando danni enormi e anche molti morti civili. E questo contribuisce ad esacerbare l’animo dei governanti ucraini e della popolazione. Ormai non si parla più solo di ricuperare i territori occupati dai russi ma si parla esplicitamente di sconfiggere la Russia anche a costo di colpirla nel suo territorio. Cosa che sta ormai accedendo sempre più di frequente.
Dal suo lato la Russia dopo un periodo di oggettiva difficoltà negli ultimi mesi dello scorso anno, ha riorganizzato il suo esercito, anche con giovani coscritti spesso buttati sul fronte senza preparazione ed armamento adeguati. Destinati in buona parte al massacro, ma fanno massa.  Le brigate di mercenari come Wagner si sono rafforzate con arruolati provenienti da tutto il mondo. E le fabbriche russe di armi lavorano a tutto spiano, mostrando un’efficienza che ha spiazzato gli occidentali.

In più la Russia può contare su altri due punti di forza, evidentemente sottovalutati dai cd esperti occidentali:

  • Il consenso dell’opinione pubblica nei confronti di Putin e della sua politica aggressiva. Secondo studi indipendenti è calato pochissimo rispetto all’inizio della guerra e si mantiene largamente sopra il 70%
  • Le sanzioni economiche dell’Europa e degli Stati Uniti stanno funzionando poco. Il PIL russo è calato di poco più del 3% nel 2022 e le previsioni per il 2023 parlano addirittura di una leggera crescita. Nel frattempo il valore del rublo ha tenuto e non è crollato come vaticinavano gli economisti fino a qualche mese fa

L’Ucraina dopo gli (effimeri) successi dell’autunno si sta trovando in una situazione di disperata frustrazione. Ha a che fare con un nemico molto più numeroso, con una parte dell’esercito molto bene armata che sta combattendo con successo nel Donbass. Con una grande disponibilità di missili e di droni contro i quali la contraerea ucraina riesce solo a limitare i danni.
E questo induce Zelennsky a chiedere sempre più armi all’Occidente. Occidente che invece si trova in difficoltà non solo politica (con le opinioni pubbliche sempre più contrarie al conflitto) ma anche produttiva perchè le scorte di armi sono pericolosamente al minimo e l’industria bellica occidentale non è così efficiente come quella russa, a quanto pare.
Si sta creando un circuito perverso per cui la Russia è portata ad incrementare la propria potenza di fuoco (rifornita anche dall’estero, pare) per conquistare o riconquistare i territori delle 4 repubbliche dichiarate annesse lo scorso anno. Per motivi di immagine, strategici, economici e quant’altro non può permettersi di arretrare.
Dal canto suo l’Ucraina sempre più coinvolta militarmente ed emotivamente si vede in oggettiva difficoltà e chiede sempre più armi all’Occidente. e l’Occidente sta spostando sempre più in alto l’asticella delle forniture. Dagli armamenti difensivi si è passati ai missili a medio raggio e da questi alla fornitura di sistemi missilistici più sofisticati e ai carri armati di ultima generazione. La prossima richiesta di Zelensky riguarda missili a lungo raggio e i caccia moderni della Nato. Adesso c’è un no, ma questi no dell’occidente si sono spesso tramutati in si, per la gioia dell’industria bellica americana e non solo.

Praticamente nessuno tra i governi dei paesi occidentali e del resto del mondo sta facendo qualcosa di concreto per promuovere una trattativa che porti almeno ad una tregua. Si levano solo singole voci di politici o intellettuali ed un accorato grido di dolore del Papa. Grido inascoltato. Intanto si moltiplicano le manifestazioni per la pace.
Allora ci chiediamo se e cosa possa fermare questa assurda spirale di guerra e di morte, prima che si arrivi ad un coinvolgimento diretto in guerra della Nato contro la Russia. A mio avviso a questo punto solo un fatto traumatico può innescare una qualche mossa verso la pace. Provo a fare delle ipotesi:

  • Un incidente del tipo del missile russo caduto per sbaglio in territorio polacco. Ma più grave, che inneschi magari una reazione della Polonia contro la Russia (la Polonia è il paese più ostile alla Russia). In questo caso dopo momenti caotici e di terrore in cui si teme un’excation nucleare, probabilmente le diplomazie di USA e Russia sarebbero costrette a guardarsi negli occhi prima di cadere nel burrone
  • Un evento che coinvolga in maniere diretta cittadini occidentali militari o civili che vengano uccisi nella zona di guerra, magari per errore, dai russi. Qui oltre alle reazioni politiche vi sarebbe probabilmente una forte mobilitazione delle opinioni pubbliche occidentali con pressioni sui governi che a questo punto non potrebbero più essere ignorate
  • Un evento traumatico che porti ad un ribaltamento del potere in Russia, come la morte o l’assassinio di Putin. Questo probabilmente causerebbe un forte schock ma credo fermamente che la Russia senza Putin perderebbe molta della sua forza o aggressività.

Vi invito a ragionare anche voi su questo tema e a scrivere la vostra opinione. Deve crescere la consapevolezza collettiva su questo tema.

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