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Published on Febbraio 21st, 2024 | by Redazione MG News

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Verità per Giulio speriamo

Verità e giustizia per Giulio Regeni si esclamava a gran voce nelle piazze dopo quel terribile febbraio 2016. Quando si scoprì il corpo martoriato di Giulio Regeni, rapito torturato ed ucciso da uomini del regime egiziano di Al Sisi. Ora a distanza di 8 anni probabilmente non si potrà avere giustizia perchè i responsabili sono protetti dal Governo. Ma forse la verità sì, potrà emergere dal processo

Per me Giulio Regeni è una figura che ha un particolare valore. Che va al di là dell’orrore per quello che è successo e per l’immensa pena provata per i genitori. E’ legata ad un periodo nel quale mio figlio frequentava la stessa scuola dove a suo tempo aveva studiato anche Giulio. Il Collegio del Mondo Unito (UWC). Una scuola che allena alla curiosità intellettuale, intrisa di multiculturalità e che ha nella tolleranza e nella accettazione della diversità dell’altro i valori fondanti.

Io di Claudio e Paola – i genitori di Giulio – ho un ricordo preciso e vivido. Eravamo a maggio del 2017 ed era passato poco più di un anno dall’omicidio di Giulio. C’era la cerimonia della “graduation” dei ragazzi che finivano il biennio dell’ UWC a Duino, vicino a Trieste. Paola e Claudio erano presenti e con grande dignità hanno parlato della loro situazione, della loro determinazione a cercare verità e giustizia per Giulio. Io lì ho capito che non lo facevano solo per loro. Lo facevano per tutti quei giovani che con spirito di curiosità, per ricerca, giornalismo o altro si trovano a studiare, lavorare nei paesi del mondo, in particolare in quelli governati da regimi anti-democratici e violenti.

Si è aperto in questi giorni, dopo 8 anni, il processo che deve portare alla luce le responsabilità dei 4 funzionari dei servizi segreti egiziani accusati – a vario titolo – del rapimento, tortura e uccisione di Giulio. Si tratta di un processo che ha avuto una genesi tormentata in quanto – causa l’ostruzionismo colpevole del Governo egiziano – non si è riuscito a notificare la messa sotto accusa dei 4 imputati.

Grazie alla perseveranza dei genitori di Giulio e della loro avvocata Alessandra Ballerini; grazie alla determinazione della Procura di Roma, in particolare del PM Colaiocco e del Capo della procura LoVoi, la questione è stata posta alla Corte Costituzionale. E questa ha stabilito un principio molto importante, cioè “un dibattimento non può essere impedito dal rifiuto di collaborazione giudiziaria da parte dello Stato di appartenenza o residenza delle persone coinvolte. Questo rifiuto infatti è in contrasto con la Costituzione che garantisce l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, il diritto al giusto processo, l’obbligatorietà dell’azione penale“.

Quindi il processo di può fare. Saranno molti i testimoni chiamati al banco. Anche personalità politiche perchè è giusto accertare anche quelle responsabilità. In modo particolare è scandaloso che nessun Governo abbia avuto il coraggio di fare azioni di forza vere nei confronti del Governo egiziano. Per meri e meschini interessi economici, dell’ ENI ma non solo.

Io ho al polso sinistro da quasi 7 anni il braccialetto di plastica giallo che testimonia la richiesta di Verità per Giulio. Come me ce l’hanno migliaia e migliaia di persone nel mondo. E fino a quando questa verità non emergerà in maniera piena ed i responsabili condannati – non importa se in contumacia – lì resterà.

Un abbraccio a Claudio e Paola.

Marco De Alberti

 

 

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