Web Marketing fattoria

Published on Luglio 17th, 2009 | by Redazione MG News

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Ma funziona davvero l’email marketing ?

fattoria
Aumentano gli italiani infastiditi dalla pubblicità via email, soprattutto se non richiesta. Funzionano meglio le Newsletter informative. Molto gradita la comunicazione che transita tramite i social network.

Recenti ricerche – come l’ Email Marketing consumer report di Contactlab – ci dicono che gli utenti italiani sono sempre più insofferenti a pubblicità e promozioni via email.

Perché questa “repulsione” ? Innanzi tutto l’ email  è vissuta come qualcosa di  intrusivo, che entra di forza nella nostra privacy. Il  web ad esempio rappresenta un luogo virtuale sul quale noi decidiamo di andare; quindi la pubblicità è un po’ più accettata (soprattutto se coerente con i contenuti che cerchiamo – vedi il caso di successo degli annunci a pagamento su Google)

Lo spam è poi percepito in aumento dalla maggioranza degli utenti (il 53%).
Che di conseguenza se ne liberano sempre più velocemente: sono infatti in sensibile aumento quelli che cancellano la mail senza neanche aprirla, anche se proveniente da una mailing list alla quale si è iscritti.

L’aumento dei messaggi email che riceviamo è impressionante  in un solo anno si è passati dai 350 milioni ai 420 milioni di messaggi al giorno, con un aumento del 20%. Quasi 20 messaggi in media a testa! A quanti parte di questi messaggi riusciamo veramente a dedicare attenzione ? A non più del 10-15% secondo studi americani.

La ricerca Contaclab indica una crescente attenzione ai messaggi a contenuto personale o che riguardano il tempo libero (es: viaggi) e gli interessi personali.

Riceviamo più messaggi da siti di social network (come Facebook, MySpace,ecc), da associazioni di cui facciamo parte o con cui siamo entrati in contatto. Molti sono coloro che  in questi ultimi tempi – professionisti o manager –si “fanno presentare” da un tuo amico o conoscente all’interno di una di queste community.
E’ un metodo intelligente; probabilmente se avessero mandato una classica email di presentazione a carattere promo-pubblicitario non l’avremmo neanche considerata.

Il prevalere della dimensione personale dell’email rispetto a quella commerciale è confermato dal superamento da parte delle donne sugli uomini del volume di email ricevute. (+20%)

Ma questa disaffezione all’email promo pubblicitaria significa che le aziende non debbano più usare l’email come strumento di comunicazione ? Assolutamente NO. Se è  vero che l’iscrizione alle mailing list riguarda la stragrande maggioranza degli utenti internet (94%).

I dati ci dicono che gli utenti cercano sempre più comunicazione personalizzata, meglio ancora “personale”. Ecco perché continuano a funzionare le Newsletter a carattere informativo che mi aggiornano su temi che realmente mi interessano. La ricerca dice che sono bene accetti anche i messaggi che arrivano da un customer service cortese ed efficiente. Che risponde entro poche ore alle nostre richieste; che ci avvisa tempestivamente in caso di variazioni; che da una risposta immediata ai nostri reclami. In questo caso è dimostrato che aumenta moltissimo la percezione di quel’azienda che può sfruttare questa apertura di credito per operare politiche di fidelizzazione o per iniziative di cross-selling.

La ricerca Contaclab ci conferma che si sono ampliati i sistemi di contatto online con gli utenti, a parte l’email

o I sistemi di messaggistica, il più popolare dei quali il Windows / MSN Messenger (per due terzi degli utenti)
o I messaggi interni alle community ed ai social network interessano ormai il 47% dell’utenza Internet
o Oltre il 40% usa spedire SMS utilizzando una piattaforma web

Come le PMI possono sfruttare queste preferenze degli utenti ?
Ad esempio utilizzando in maniera più consapevole e continua i siti di social network. Non solo per cercare un amico che non si vede da anni ma, ad esempio, inserendosi in gruppi che condividono interessi vicini a quelli dell’azienda. O addirittura creando un gruppo legato ad un interesse o ad un evento. E da lì farsi conoscere, magari attraverso amici comuni.

Se siamo poi interessati ad intercettare un certo target che usa le email, non siamo obbligati ad usare la pubblicità via email. I dati ci dicono infatti che solo il 20% utilizza unicamente un lettore di posta (es. Outlook) per consultare la propria casella e-mail. E’ prevalente l’utilizzo della Webmail (80% dei casi) e in questa quota di utenti più della metà dichiara di consultare la posta esclusivamente attraverso il Web (tra questi i giovani in modo particolare)

Allora perché non usare i messaggi pubblicitari, prevalentemente testuali, che si trovano all’interno di alcuni popolarissimi mailer come ad esempio Gmail ?

Avrete forse notato che Google ci presenta spesso messaggi pubblicitari pertinenti con l’argomento delle “conversazioni” che stiamo intrattenendo online. E’ lo stesso meccanismo dell’AdWords, cioè dei messaggi che appaiono sui risultati delle ricerche. Funzionano e non suonano così invasivi come se si trovassero all’interno delle email.

Marco De Alberti


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