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Published on Ottobre 27th, 2011 | by Redazione MG News

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Article marketing istruzioni per l’ uso

Abbiamo già sintetizzato cos’è l’article marketing e a cosa serve.
Si tratta in poche parole di scrivere “N” pezzi diversi su un certo tema di interesse per un gruppo di potenziali utenti del nostro sito, che possono anche migliorare il posizionamento sui motori di ricerca

Di veicolarli attraverso dei canali qualificati e con i quali abbiamo un contatto diretto. Meglio pochi ma buoni che tanti e non gestiti.

Adesso però chiediamoci come operare in concreto. Ovvero come possiamo creare 2 articoli diversi o – al limite 2 diverse versioni dello stesso articolo – senza creare fastidiosi doppioni. Con il concreto pericolo di venire ignorati da Google.

Prima alcune regole di buon senso e poi anche uno strumento online per verificare se abbiamo fatto un buon lavoro.

– Partiamo dall’articolo base. In primis dobbiamo cambiare il titolo ( e di conseguenza il tag title) utilizzando però parole-chiave di analogo significato. Passando ad esempio da: L’ e-commerce sviluppa il fatturato delle PMI a
Le aziende che vendono online crescono anche con la crisi
Come parole-chiave abbiamo e-commerce, pmi da una parte e aziende, vendono online dall’altra.
– L’ abstract – che segna la sintesi dell’articolo – può essere presente in un articolo e assente invece nell’ altro. Questo contribuisce a differenziare il pezzo “agli occhi” dei motori di ricerca
– Molto importante differenziare l’ incipit, diciamo i primi 700-1000 caratteri devono essere diversi sotto il profilo della sintassi, pur potendo mantenere il riferimento agli stessi dati o cifre.

Fatto questo possiamo dire che il grosso della differenziazione è fatta. Se poi aggiungiamo in un articolo 1 o 2 dettagli che nell’altro non ci sono – e viceversa – abbiamo raggiunto il nostro scopo: creare 2 articoli diversi che possiamo proporre a 2 canali online diversi senza timore di venir “tacciati” di essere “copioni” o spammer che dir si voglia.

Esistono online strumenti gratuiti che vengono chiamati “Tool anti duplicazione” che consentono di verificare quanto 2 pezzi si assomigliano. Sottoponendo a confronto i 2 articoli di cui sopra scopriamo che i testi sono simili circa al 60% che è un valore empiricamente accettabile da Google (non ci sono – a quanto so io – dati precisi su “quanta similitudine” accetti il motore di Mountain View).

Leggi anche “Cos’è l’article marketing – prima parte

Marco De Alberti


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