Carlo Capotondo presenta “Desideria. Atto primo”
Carlo Capotondo presenta sei racconti che spaziano tra i generi noir, drammatico, surreale e romantico; sono storie legate tra loro da un sottile filo rosso, che mette in comunicazione i protagonisti del primo racconto, Desideria e Paolo, con gli altri personaggi di queste intense vicende di vita. Un’opera suggestiva, in cui l’autore scava in profondità per portare alla luce la complessità dell’animo umano.
“Desideria. Atto primo” di Carlo Capotondo è una raccolta di racconti appartenenti a vari generi letterari, caratterizzata da una scrittura tagliente e da dialoghi brillanti; nel modo di narrare è evidente la partecipazione emotiva dell’autore alle traversie dei suoi personaggi, i quali sono delineati con cura, ponendo molta attenzione nel restituire le sfumature del loro carattere e la loro complessità psicologica. Per la maggior parte sono figure chiaroscurali, in certi casi folli, spesso sofferenti e in cerca di redenzione; sono personaggi travagliati, che si muovono nel mondo pieni di dubbi e paure, o che si nascondono dalla società, reietti e incompresi, o ancora che cercano coraggiosamente di affermare la loro identità e il loro volere combattendo l’insensatezza dell’esistenza.
Il primo racconto è forse il più rappresentativo dello stile dell’autore: a metà tra il noir e il drammatico, con punte di un esasperato e malato romanticismo e con un accenno di grottesco, questa storia colpisce profondamente non solo grazie all’intensità dei due protagonisti, Desideria e Paolo, ma anche in ragione della vicenda narrata, che scava nelle miserie umane ma che infine ci mostra anche uno spiraglio di luce nonostante la fitta oscurità. Questo racconto echeggerà nelle altre cinque storie, non solo perché i due protagonisti saranno menzionati ai margini della vicenda principale ma anche perché si riproporranno, in modalità differenti e originali, le tematiche dell’alienazione dal mondo e dello smarrimento esistenziale.
Carlo Capotondo presenta un’opera stimolante e coinvolgente, in cui gli umanissimi personaggi vengono colti nell’estenuante ricerca di un proprio posto nel mondo, di un motivo per resistere, di una possibilità per fabbricare le loro personali verità; Desideria con la sua disperata solitudine, Paolo con la sua patologica introversione, il signor G con il suo trauma devastante, o ancora Gino, stanco della sua rassegnazione: personaggi di storie inventate eppure così famigliari, perché ci riconosciamo in parte nel loro vagare sperduti nel freddo e arido mondo, tanto spaventati da volersi nascondere eppure tanto bisognosi di essere visti e amati.
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