Internet e new media carrello e-shop

Published on Maggio 7th, 2020 | by Redazione MG News

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Ecommerce e Coronavirus non tutti i mali….

2 milioni di nuovi consumatori online; 77% dei negozi online conferma di aver acquisito nuovi clienti. Boom di acquisti nell’alimentare, cura della persona, prodotti per animali e fitness. E nascono nuovi fenomeni come il “proximity commerce”.

Il lock-down ha cambiato le nostre abitudini di acquisto. E’ un fatto incontrovertibile. Abbiamo fatto tutti di necessità virtu’ e non potendo muoverci ci siamo rivolti alle vendite online, o comunque a distanza.
L’ ecommerce di alcune categorie di prodotti è aumentato in maniera esponenziale; alcuni esempi (dati: NetComm):

  • Prodotti per animali + 154%
  • Cibi freschi e confezionati +130%
  • Prodotti di igiene per la casa +126%
  • Prodotti di igiene personale + 94%

Altri settori che hanno beneficiato del periodo particolare e quindi incrementato le vendite online sono quelli del fitness, dell’elettronica di consumo, dei prodotti farmaceutici o para-farmaceutici.

Come è facilmente intuibile alcuni settori dell’ecommerce hanno conosciuto dei cali rilevanti, seguendo il trend generale:

  • il settore dell’abbigliamento e arredamento registra un – 80%
  • il settore del turismo, quello in cui le vendite online pesano di più registra dei crolli generalizzati in tutti i comparti (voli, ospitalità, ristorazione, etc). Nel report di Darwin si evidenziano -84% per i viaggi organizzati, -80% per i voli, -73% per i trasporti e -67% per le strutture ricettive.

Matteo Comin co-founder di Calicantus operatore specializzato in servizi ecommerce conferma il trend del periodo: “Alcuni nostri clienti nel settore del food, della cura della persona e della hobbistica hanno fatto il boom. Altri soprattutto nel turismo e abbigliamento hanno risentito della crisi; altri ancora hanno sospeso le vendite. Ma non ci lamentiamo. Abbiamo sempre continuato a fornire i nostri servizi ai clienti e siamo anche moderatamente ottimisti sulla ripresa del business“.

In questo periodo l’hanno fatta da padrone i grandi player del ecommerce mondiale ed in particolare Amazon ed Ebay. Anche se in effetti hanno avuto anche loro qualche contraccolpo negativo sui tempi di consegna e sul fatto di poter vendere – almeno nei primi tempi -solo alcuni prodotti e non altri.

Ma ci sono alcuni fenomeni che sono emersi nel corso di questa emergenza che rappresentano un cambiamento delle abitudini di consumo che moto probabilmente resterà:

  • Sempre più consumatori hanno utilizzato una modalità mista di consumo: ordine online, ma ritiro della spesa in negozio. Questo non solo nei grandi brand della distribuzione ma anche nei piccoli negozi locali che si sono attrezzati in fretta e furia con il canale online (ecommerce) o con i social (FB o WhatsApp) . Questa modalità è nota come “click & collect” (clicca e ritira)
  • Un altra modalità di acquisto che ha avuto grande successo è l’utilizzo di piattaforme specializzate dell’ecommerce (e del food delivery) da parte di negozi o esercizi locali. Pagando ovviamente un fee i commerciali locali sono riusciti a consegnare i loro prodotti (alimentari e non solo) ai loro clienti, sfruttando le competenze tecnologiche e la logistica delle grandi piattaforme. Questo modello chiamato “proximity commerce” ha consentito ai più attenti tra i piccoli operatori di continuare a mantenere un minimo di giro d’affari ma soprattutto di non perdere il contatto con il proprio cliente. Valore questo incommensurabilmente grande, soprattutto quando la situazione tornerà “normale”

 

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