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Published on Novembre 16th, 2020 | by Redazione MG News

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Lezioni del Coronavirus – il grido dall’allarme della Terra

Se non bastavano le segnalazioni ormai quotidiane che ricevevamo sull’emergenza climatica ed ambientale del nostro pianeta, è arrivato il Coronavirus a schiarirci definitivamente le idee. Proviamo a riassumere un po’ di situazioni.

Tra le tante lezioni che ci sta dando il Coronavirus, quella che riguarda lo stato di salute del nostro pianeta è forse la più rilevante.
Se vogliamo è un po’ una lezione con un metodo didattico singolare. Quello del paradosso positivo. Provo a spiegarmi

Giornate soleggiate con il cielo terso e trasparente ? Da quanto tempo non ne vedevamo ? Nella scorsa primavera ed estate ne abbiamo avute molte e bellissime che ci hanno riportato indietro di 30-40 anni fa, quando queste situazioni erano normali nella nostra infanzia/adolescenza.
Altro esempio. Notti stellate anche qui con il cielo limpidissimo, la luna brillante. Con l’effetto luci di fondo (detto anche inquinamento visivo) molto ridotto a causa del blocco di molte attività industriali e per il limitato traffico delle vetture.

Il web ed i social lo abbiamo letto tutti sono stati riempiti negli scorsi mesi di segnalazioni anche amene riguardanti la natura che dava segni di rinascita. O che si riappropriava di spazi di solito ad uso esclusivo dell’uomo. Ciurme di oche che passeggiavano per le strade delle città. Stormi di uccelli avvistati in luoghi dove normalmente non passavano. Ruscelli, fiumiciattoli o fossi con acqua insolitamente trasparente e presenza di fauna ittica inusuale.

Se poi vogliamo vederla da un punto di vista meteorologico le stagioni sembrano tornate “quelle di una volta”. Primavera con alternanza di giornate soleggiate con fresco e cielo terso. Alternate a periodi più piovosi anche intensi ma mai di tipo “monsoni” come visto gli anni scorsi. E l’estate calda anche con caldo inteso, ma raramente afosa e comunque alternata a periodi di piogge estive a volte temporali anche intensi, dal sapore antico, non catastrofici come visti gli anni scorsi (basta ricordare Vaia oppure l’acqua alta a Venezia un anno fa).

E potremmo ovviamente continuare. Ma anche qualche comportamento umano è cambiato. Potremmo intitolare questa parte della storia FARE DI NECESSITA’ VIRTU’

A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, molte persone hanno scoperto la comodità/sicurezza di farsi mandare la roba a casa piuttosto che andare al negozio o al supermercato. Abbiamo scritto un articolo sullo eccezionale sviluppo che ha avuto l’ Ecommerce in questo periodo. Comunque la li pensi sull’argomento, limitare gli spostamenti in auto o anche nei mezzi pubblici significa minore traffico e minore inquinamento.

Altro impulso dato durante il periodo del lock down: l’acquisto di prodotti locali o a “KM Zero”. In realtà questo è solo un rafforzamento di un trend iniziato già da qualche anno.
Qui si uniscono aspetti concreti come l’opportunità di risparmio legati alla catena corta di distribuzione; oppure il fatto di poter consumare prodotti freschi e di stagione e non conservati in frigo e provenienti da centinaia se non migliaia di KM di distanza. Ad aspetti definiamoli così più filosofici collegati al fatto che consumare a KM Zero significa far circolare meno le merci per il mondo e quindi ancora ridurre il traffico e l’inquinamento e beneficiare l’ambiente.
Se poi questi prodotti a KM Zero riesco anche a portarteli a casa, eliminando la fatica di andarli a cercare dai contadini, magari dovendone visitare più di uno, allora forse si riesce a fare BINGO.

Come il caso di Decasada.

Tutte queste cose che sono successe e stanno succedendo lasceranno sicuramente una traccia anche nel futuro, anche quando il CoVid se ne sarà andato (?)

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