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Published on Febbraio 22nd, 2013 | by Giovanna

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Extreme Networks migliora l’efficienza operativa con ExtremeXOS 15.3

Extreme Networks annuncia una nuova versione del proprio sistema operativo modulare ExtremeXOS v15.3 – per data center, campus aziendali, architetture BYOD e cloud – che rappresenta un ulteriore passo in avanti verso il Software Defined Networking (SDN).

La nuova versione include funzionalità strategiche e il supporto della tecnologia SDN, con OpenFlow e applicazioni di partner come Big Switch Networks e NEC. Inoltre, Extreme Networks offre anche un plugin Quantum OpenStack, un modulo software che fornisce delle API per ExtremeXOS che permettono di orchestrare e gestire reti multi-proprietario per fornire servizi di sicurezza, bilanciamento dei carichi, e interconnessione tra le infrastrutture dei data center.

Con il rilascio di ExtremeXOS 15.3, Extreme Networks supporta le applicazioni SDN di Big Switch Networks: Big Tap, che fornisce monitoraggio del traffico e visualizzazione dinamica della rete con filtraggio dei flussi, e Big Virtual Switch (BVS), un’applicazione per le reti virtualizzate dei data center che seziona la rete fisica in più reti logiche attraverso l’intero stack, dal Livello 2 al Livello 7. Inoltre, ExtremeXOS 15.3 offre il supporto di AVB (Audio Video Bridging), e migliora la qualità di Identity Management, VLAN dinamiche XNV e tunneling GRE.

La nuova versione di ExtremeXOS viene utilizzata per la realizzazione di uno tra i più importanti data center negli Stati Uniti, a Milwaukee, in quanto la tecnologia SDN permette di razionalizzare la gestione degli switch e controllare tutta la rete da un un’unica postazione centrale, mentre l’approccio basato su standard aperti consente di scalare con facilità i servizi e i dati.

“L’integrazione di OpenFlow e OpenStack all’interno di ExtremeXOS 15.3 amplia le funzioni delle reti senza aumentarne la complessità, in quanto fa leva solo sul software”, sottolinea Roberto Benedetti, Country Manager di Extreme Networks. “In Italia, il concetto di Software Defined Networks deve ancora essere digerito dal mercato, ma la disponibilità delle prime funzionalità non può che facilitare la crescita di questa tecnologia”.


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