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Published on Novembre 18th, 2004 | by Redazione MG News

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I pop-up, cronaca di una morte annunciata

Le premesse c’erano tutte: messaggio invasivo, non richiesto, spesso che si sovrappone alla consultazione delle pagine web.
Con queste caratteristiche prevedere che il pop-up, ovvero le finestrelle pubblicitarie che si aprono[…] Le premesse c’erano tutte: messaggio invasivo, non richiesto, spesso che si sovrappone alla consultazione delle pagine web.
Con queste caratteristiche prevedere che il pop-up, ovvero le finestrelle pubblicitarie che si aprono in automatico durante la navigazione, avrebbe dato molto fastidio agli utenti e sarebbe quindi stato presto o tardi eliminato, era una facile profezia.
Lo dicono le stime di Nielsen, che rileva il declino
progressivo del mercato mondiale della pubblicità popup. A dicembre del 2001, il formato attirava l’1,4% delle entrate pubblicitarie online. Poi il boom: a luglio 2003 la quota é arrivata all’8,7%. A
dicembre 2003 é scesa però al 6,2%: segno di un’inversione di tendenza.
Da un lato i più importanti investitori, come Microsoft, stanno abbandonando questo format ritenendolo poco efficace e, addirittura, controproducente per l’immagine aziendale; dall’altro sono sempre maggiori gli utenti che utilizzano programmi-filtro che bloccano l’apertura dei pop-up.
Ma esiste un modo intelligente ed efficace per usare il pop-up: ovviamente sì e per rendersene conto basta andare sul sito Orbitz e verificare come un pop-up realmente interattivo, non insistente, contenente informazioni utili per l’ utente, possa dare ottimi risultati. Pensate che il click-through rate, ovvero la percentuale di click rispetto agli accessi, é 14 volte superiore rispetto al banner.


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