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Published on Dicembre 18th, 2023 | by Redazione MG News

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Meloni trova uno bravo

Creazione di una realtà parallela, sfida a nemici immaginari, manie di grandezza alternate a crisi da “calimerite”. Questo e altro nella narrazione della Meloni e della sua banda. Prima di attaccare pesantemente i suoi “nemici” (per lo più immaginari) dovrebbe forse trovarsi un bravo professionista che la segua.

Atreju è il nome dato dalla destra al loro incontro annuale. Atreju per chi è della mia generazione è un personaggio fantastico della Storia infinita, libro di Michael Ende da cui fu tratto un film. La peculiarità di questo personaggio è che combatte contro il Nulla che rischia di avvolgere il nostro mondo. Se vogliamo un Don Quichotte moderno, un idealista ma senza possibilità di incidere sulla realtà.

Forse la Meloni ed il suo partito si sentono proprio così. Magari hanno tante idee, anche di grandezza, che non trovano però riscontro nella realtà. Da qui la necessità di costruirsi una realtà parallela in cui tutto è possibile, come nelle favole.

Allora l’Italia diventa il Paese, anzi la Nazione (idea vecchia ottocentesca, come d’altronde è la loro mentalità) che si sta riscattando dopo anni bui. Che sta acquistando centralità nella scena politica internazionale. Che raggiunge risultati economici senza precedenti. Etc etc.
Questo ovviamente ignorando il lavoro fatto, spesso in condizioni peggiori dalle sue dai governi precedenti. Ma cosa avrà mai fatto Mario Monti che ci ha tirato fuori da un possibile default nel 2012 pur a prezzo di lacrime e sangue ? Oppure Gentiloni che ha dovuto affrontare una crisi di migranti pari se non superiore a quella della Meloni, senza andare a piangere sulla spalla di un Edi Rama che passa ? Oppure ancora Conte che con tutti i suoi limiti ha affrontato la parte più dura della più grande pandemia della storia dell’umanità, portando anche a casa 200 miliardi dal PNRR ? E per finire perchè spalare merda anche sull’operato di Draghi che ha tenuto in linea di galleggiamento il Paese, con una credibilità internazionale che certamente la Meloni con tutta la sua buona volontà non può avere.

E poi gli attacchi contro l’opposizione, in particolare Conte e la Schlein, colpevoli l’uno di avere fatto delle misure – sempre ai tempi della pandemia – che hanno salvato i più poveri e che hanno dato fiato ad un economia caduta in una feroce recessione e che lei si vanta di aver eliminato; l’altra di aver osato non partecipare alla convention della grande Giorgia. Reato di lesa maestà, parbleu!

In realtà la Meloni come abbiamo scritto in più parti nel nostro blog, ha preso delle sdentate clamorose in questo anno di Governo. Ne ricordiamo alcune:

  • La questione migranti e il fallimentare accordo con la Tunisia
  • Sempre sul tema la quasi bocciatura della Corte costituzionale albanese sul protocollo d’intesa sulla deportazione dei richiedenti asilo
  • Sulle questioni veramente rilevanti nazionali ed internazionali, nessun intervento importante e totale appiattimento sulle posizioni USA
  • Una preoccupante capacità di ricatto da parte di “forze esterne” come Mediaset
  • Per quanto riguarda le sue personali ambizioni di leadership europee sono arrivate le tranvate prima della sconfitta di Vox in Spagna e poi la vittoria del fronte europeista di Tusk in Polonia.
  • Sorvoliamo sulle questioni personali – certamente non edificanti
  • Per quanto riguarda la parte economica, di cui Meloni vanta i successi (e gli insuccessi no? come l’aumento della povertà ad esempio) ricordiamo che i risultati ottenuti quest’anno sono da un lato frutto di provvedimenti posti in essere gli anni precedenti (tra cui il malvagio Super Bonus) e dall’altro la conseguenza di variabili economiche e geo-politiche internazionali su cui il Governo non ha alcuna influenza.

L’esaltazione poi della sua grande squadra stride con le manifeste incapacità e propensioni alle figure di merda di tanti esponenti di questo Governo. Che più che un Governo assomiglia ad un Circo Barnum. Da Del Mastro a Donzelli, da Lollobrigida a Santanchè, da Sgarbi a Sangiuliano. Per non parlare di Ministri totalmente impresentabili come Pichetto Fratin, che alla Cop28 faceva l’osservatore. Perchè tra le altre cose non sa neanche l’inglese….

A fronte di una realtà così poco edificante nasce questa narrazione immaginaria dei successi di Meloni e del suo Governo.

Per capire quali sono i “grandi progetti” della Meloni si pensi che ha eletto “Il premierato” come la Madre di tutte le Riforme (ma si è mai chiesta a chi frega qualcosa di questa cosa se non a lei e ad un suo ristretto entourage ?)

E poi c’è una spada di Damocle che pende sulla “testa” della Meloni, qualcosa che potrebbe veramente costringerla a rivolgersi a qualche bravo professionista.

Questa spada si chiama Mario Draghi, nei confronti del quale la Meloni ha manifestato fin da subito una sindrome da Calimero. Pensate se una qualche forza politica europea – non necessariamente italiana – pensasse di candidarlo (l’ipotesi è peraltro già girata). Il timore che possa drenare molti voti moderati che sono recentemente affluiti nel suo elettorato è forte. Con in più la prospettiva che se venisse eletto potrebbe diventare il candidato ideale alla presidenza della Commissione Europea.

C’è da farsi venire un bel mal di testa, eh Giorgia ?

 

 

 

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