Auto elettrica tutta made in Italy ?
Riprendiamo il ragionamento sulla filera corta immaginando che possa essere una soluzione salvifica anche per settori industriali e tecnologici e non solo per i prodotti dell’agricultura come è successo finora. Proviamo ad ipotizzare un auto elettrica tutta made in Italy, dalle batterie al prodotto finito.
Intanto partiamo da un dato. In Italia la produzione di auto elettriche esiste già seppure con numeri ancora esigui peraltro in forte crescita. Infatti nel 2020 sono state prodotte in Italia 32.500 auto elettriche con un aumento del 204% rispetto al 2019. Si tratta di una quota ancora molto modesta – 2,4% rispetto al totale prodotto – ma con fortissime prospettive di crescita.
In questa produzione coesistono modelli di grandi marchi come Fiat-Stellantis e piccole realta locali ancora in fase di sviluppo.
Esistono già in Italia centri di ricerca all’avanguardia nel settore e aziende specializzate in tecnologie di alto livello come ad esempio Reinova, situata nella Motor Valley dell’Emilia Romagna.
Esistono almeno 4 progetti di un certo spessore destinati nel giro di uno o due anni a produrre decine di migliaia di unità. Ciascuna di questi poli di produzione si caratterizza dal fatto di partire dalla produzione di quello che è il componente strategico per l’auto elettrica: la batteria.
La vera competizione si gioca sull’affidabilità, durata di carica, riciclo e costo della batteria. Ma come dimostrato da recenti inchieste giornalistiche come Presa Diretta, il settore potrebbe andare ben presto in crisi per le difficoltà di approvvigionamento della materia fondamentale per le attuali batterie: il LITIO. Il Litio è presente in minima parte in Italia e deve essere importato da paesi come la Cina, America del Sud, etc. Secondo alcuni studi data l’esponenziale crescita del mercato dei veicoli elettrici, non solo auto ma anche veicoli industriali, e-bike, etc si prevede che nel giro di pochi anni la produzione mondiale non sarà più sufficiente.
Quindi anche i progetti italiani potrebbero incontrare difficoltà insormontabili, con l’attuale tecnologia (ioni al litio).
Ma se passassimo ad una tecnologia diversa ? Ad esempio quella che prevede l’utilizzo del Sodio al posto del Litio. Le ricerche sono già in fase avanzata ed esistono gruppi di studio anche in Italia, ad esempio all’interno di ENEA. Il sodio avrebbe numerosi vantaggi sul litio, non ultimo il fatto che è di facile approvvigionamento anche in Italia.
Allora proviamo a fantasticare. Immaginiamo che vengano investiti forti capitali pubblici per portare a buon fine in breve tempo le ricerche sulle batterie al sodio. Immaginaimo che sempre con l’aiuto di capitali pubblico-privati si proceda all’industrializzazione produzione di queste batterie.
Forse nel giro di qualche anno potremmo produrre l’auto Made in Italy con la fileira corta. Dalla produzione di batterie col sodio approvvigionato in Italia, alla produzione delle scocche in alluminio fino all’assemblaggio in stabilimenti robotizzati. Oggi è possibile produrre anche piccoli lotti produttivi a costi competitivi grazie appunto alla grande mflessibilità delle tecnologie robotiche. E poi esce l’auto elettrica made in Italy destinata principalmente al mercato italiano, minimizzando i costi di trasporto ed il conseguente impatto ambientale.
Ma allora niente export ? Si ma export di tecnologie, di ricerca avanzata, di innovazione, di ingegnerizzazione. Tutte skill di alto livello che non hanno alcun impatto ambientale nel “trasporto”
Ecco questo è lo scenario industriale che io sogno, non solo per l’auto elettrica ma potenzilamente in tutti i settori. E’ necessario avere visione, coraggio e voglia di investire in ricerca ed innovazione avendo come obiettivo la minimizzazione dell’impatto ambientale di tutte le scelte di politica industriale del paese.
E’ un utopia ? Sì PROBABILMENTE SI’, ma sognare non costa nulla….
Leggi anche l’articolo sulla Filiera Corta
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