Tecnologie per l'impresa

Published on Maggio 3rd, 2023 | by Redazione MG News

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L’intelligenza artificiale è pericolosa ?

Molti se lo chiedono in questo periodo. La mia risposta è SI. E questa volta purtroppo non possiamo più usare la formula “la tecnologia non è né buona né cattiva dipende  dall’uso che se ne fa

In questi ultimi 70-80 anni abbiamo visto nascere e svilupparsi tecnologie che hanno cambiato in modo permanente la nostra vita. Nella quotidianità, nella percezione di sicurezza, nell’ambiente che ci circonda, nel nostro modo di lavorare, di comunicare, etc.
Parliamo di “invenzioni” come la fusione nucleare, la televisione, il computer, le reti come Internet e tante tante altre. E per ciascuna di queste tecnologie abbiamo potuto verificare direttamente quali sono le applicazioni positive e negative. L’uso corretto e l’abuso. Scienziati, filosofi, politici si sono interrogati su come cercare di regolare l’uso di tecnologie con conseguenze potenzialmente devastanti per la nostra salute fino alla nostra stessa sopravvivenza come razza umana.

Con l’ Intelligenza Artificiale e le sue infinite applicazioni stiamo assistendo ad un completo cambio della prospettiva. Quello che può succedere anche a breve supera di gran lunga e rende obsoleti qualunque scenario fantascientifico o qualunque film sul futuro dell’umanità.

Non sono un esperto del campo. Ma un semplice lettore e osservatore di quello che succede. Ho provato le potenzialità di un’applicazione come Chat GPT. E ho visto come fornendo alcuni input abbastanza precisi sia in grado di formulare delle risposte coerenti e utilizzabili. So che con questa applicazioni ed altre simili è possibile realizzare articoli, report, tesi di laurea, contratti. Senza che sia possibile capire se è frutto di un lavoro originale. Ma possono anche rispondere ad una interrogazione a scuola, correggere il codice sorgente di un software, realizzare brani musicali, creare filmati e tante altre cose.

Molti sottolineano i grandi vantaggi di questa tecnologia: sulla salute, sull’ambiente, sul traffico, nell’industria (dove peraltro è già utilizzata nei sistemi robotizzati). Ed è sicuramente così. Altri puntano il dito invece sui rischi legati ai potenziali abusi sulla privacy, su errori ad esempio sulla scelta di candidati per un posto di lavoro, sulla potenziale perdita di posti di lavoro. Molti lavori di tipo amministrativo e ripetitivo ma anche di tipo “intellettuale” possono essere tranquillamente sostituiti da sistemi di IA. Senza contare il potere supplementare – oltre a quello che già possiedono – che possono avere le  società big Tech detentrici di questa tecnologia.

Ma queste osservazioni seppur logiche non colgono secondo me il vero nocciolo del problema che è stato invece ben espresso da Geoffrey Hinton, uno dei padri dell’intelligenza artificiale. Questo scienziato britannico che ha collaborato per molti anni con Google in questo campo, fornendo un contributo essenziale, ha abbandonato la società per sentirsi più libero. Più libero di parlare dei potenziali rischi di questa tecnologia. Citiamo le sue parole: ” Le reti neurali – quelle su cui è basata l’IA – non sono più intelligenti di noi, per quanto ne so. Ma penso che presto potrebbero esserlo“.

Questo pone un interrogativo inquietante: se con la sua capacità di auto-apprendimento questa tecnologia è in grado di mimare o addirittura superare le capacità elaborative e decisionali della mente umana, è possibile che arrivino a prendere decisioni in modo autonomo e “ridurre in schiavitù” l’essere umano ?

Come si capisce qui la questione non è più Come l’uomo può usare la tecnologia in modo corretto ed utile ? Ma Come la tecnologia può arrivare ad usare l’uomo per i suoi fini ormai non più controllabili ?

Provo solo a fare un esempio. Già attualmente i sistemi d’arma più evoluti sono guidati da software di intelligenza artificiale. Che li guida verso il target in modo intelligente, bypassando le difese del nemico, tenendo conto delle condizioni meteo, etc. Ora poniamo che questo sistema sia stato programmato a suo tempo per infliggere i maggiori danni “materiali”, di maggior impatto economico sul nemico. Quindi il sistema dovrebbe scegliere target come infrastrutture tecnologiche, reti, fabbriche, etc. Ma ammettiamo che il suo sistema di apprendimento sia così autonomo da cambiare target. A seguito di un ragionamento – che al momento può fare solo un essere umano – del tipo: “In questo momento il modo più efficace per danneggiare il sistema economico di un paese è quello di eliminare le sue teste pensanti. Per cui il target diventano università, centri di ricerca, scuole, etc“. Vi immaginate quali possono essere le conseguenze ?

 

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