Promozione made in italy no image

Published on Aprile 26th, 2005 | by Redazione MG News

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Consorzi di tutela per la valorizzazione del made-in-Italy

Il grande potenziale economico del settore dei prodotti tipici appare evidente ed è confermato sia dall’attenzione e l’apprezzamento dimostrato dai consumatori italiani e stranieri, sia dalla capacità di costituire una[…] Il grande potenziale economico del settore dei prodotti tipici appare evidente ed è confermato sia dall’attenzione e l’apprezzamento dimostrato dai consumatori italiani e stranieri, sia dalla capacità di costituire una risorsa importante per l’economia delle zone rurali e sia dall’effetto traino che il settore stesso esercita su altri prodotti del sempre più apprezzato made in Italy. I consorzi di tutela dei prodotti tipici perfettamente si inseriscono in questo contesto e nascono anche e, soprattutto, per far fronte alle criticità e ai limiti strutturali e culturali che le imprese e le filiere di produzione e distribuzione mostrano di avere e per migliorare le attività di coordinamento del sistema istituzionale nelle attività di comunicazione e valorizzazione. I consorzi di tutela sono organismi composti da produttori e/o trasformatori di un determinato prodotto di qualità. Essi hanno come scopo primo la tutela, la promozione e la valorizzazione dei prodotti. I consorzi di tutela hanno anche l’importantissimo ruolo di informazione al consumatore e di vigilanza sulle produzioni. Essi, inoltre, salvaguardano il prodotto da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni ed uso improprio della denominazione. I consorzi sono organismi senza scopo di lucro, volti totalmente alla tutela degli interessi delle denominazioni: il successo di mercato delle produzioni DOP e IGP, oltre che DOC, IGT, DOCG, è, infatti, in grossa parte affidato ad un corretto funzionamento delle strutture che ne curano la loro gestione. I consorzi di tutela, assieme alle associazioni, sono le strutture deputate alla gestione delle produzioni DOP e IGP e adottate da produttori e trasformatori per il coordinamento di tutte le attività relative. Sia i consorzi (riconosciuti o non riconosciuti) che le associazioni fanno riferimento nei loro statuti ad attività relative alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione della denominazione. In sintesi, i consorzi, costituiti fra imprenditori con finalità prettamente di natura economica e di integrazione delle attività delle imprese consorziate, perseguono obiettivi di gestione di una denominazione geografica. I consorzi, atti alla gestione delle DOP e delle IGP, si dividono in due categorie: consorzi di tutela riconosciuti MiPAF (Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) e strutture non riconosciute. I primi, ossia quelli che rispettano i criteri di rappresentanza e i requisiti di rappresentatività, pur rimanendo organismi privati svolgono, per incarico del ministero, funzioni di carattere pubblico nei confronti dei produttori che utilizzano la denominazione, mentre le altre strutture che agiscono solo in nome e nei confronti degli associati, sono sottoposte al controllo e al vincolo del MiPAF per le decisioni relative alla denominazione (questo perché, non avendo il riconoscimento, è possibile che tali strutture non rappresentino a tutti gli effetti la denominazione). Al fine di ottenere il riconoscimento, i consorzi devono essere rappresentativi della produzione immessa sul mercato con la denominazione e devono coinvolgere tutta la filiera produttiva, ammettendo nella compagine sociale oltre ai soggetti che producono il bene finito anche quelli che fanno parte del ciclo produttivo. Quest’ultimo aspetto, ossia il coinvolgimento di tutti gli operatori del ciclo produttivo e conseguentemente nella gestione della denominazione, rappresenta un elemento distintivo e un fattore chiave per lo sviluppo e il successo sul mercato italiano e straniero di queste produzioni. Links utili: www.politicheagricole.it www.naturalmenteitaliano.it www.slowfood.it Daniela Pierobon


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