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Published on Febbraio 20th, 2006 | by Redazione MG News

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La CINA “mostro” mangia energia

La Superpotenza si prepara a dominare il mondo.
Nel 2006 il PIL cinese crescerà del 9%. All’attuale tasso di crescita la Cina supererà gli USA nel 2040.
Nel 2010 la CINA[…] La Superpotenza si prepara a dominare il mondo.
Nel 2006 il PIL cinese crescerà del 9%. All’attuale tasso di crescita la Cina supererà gli USA nel 2040.
Nel 2010 la CINA avrà superato gli USA in termini di navigatori della rete e quando si discuterà su chi dovrà gestire la Rete (ovvero, il suo sistema di indirizzamento), la Cina vorrà giocare un ruolo da protagonista essendo diventata la nazione con il numero maggiore di utenti Internet, probabilmente cercando di monopolizzare (insieme agli USA) il sistema di assegnazione degli indirizzi dei domini Internet.
Nell’ambito di questo scenario, la Superpotenza economica, politica, militare e nucleare del terzo millennio deve diventare indipendente dal punto di vista energetico: e’ questa la strategia perseguita da Pechino con assoluta determinazione a livello nazionale ed internazionale.
Secondo Pechino senza indipendenza energetica non c’è alcuna superiorità economica, politico/militare: senza energia anche il Paese piu’ avanzato al mondo si scopre vulnerabile arrestandosi e mettendo a repentaglio la propria sopravvivenza economica e politica. Ipotesi inaccettabile per il Governo di Pechino.
In risposta all’emergenza energetica il Governo cinese ha messo a punto una precisa Strategia destinata a ridisegnare gli equilibri geopolitici del mondo.
Un esempio eclatante sul fronte degli interventi internazionali è rappresentato dal caso Cnooc (impresa di Stato cinese) che ha tentato di scalare la Unocal americana, provocando l’intervento diretto del Congresso americano che ha sollevato “il problema strategico legato alla Sicurezza nazionale nel caso in cui le principali fonti energetiche del Paese fossero cadute nelle mani dei cinesi”.
Sul fronte interno il Governo di Pechino ha messo in campo una Strategia articolata (Piano Energetico Nazionale) che va dal Risparmio energetico, alla realizzazione di nuove centrali elettriche, all’utilizzo delle energie rinnovabili.
Il Piano Strategico del Governo cinese dei prossimi 15 anni prevede i seguenti capitoli di intervento:

1) RISPARMIO ENERGETICO:
– Nelle principali città cinesi è stato istituito un Centro di Supervisione per il Risparmio Energetico che verifica quotidianamente l’andamento dei consumi cittadini, con competenze allargate all’Edilizia (civile ed industriale) al fine di garantire la conformità delle nuove costruzioni e di quelle in fase di ristrutturazione agli Standard per il risparmio energetico. In ambito universitario è in fase avanzata il progetto “La Cina verde costruisce la Grande Muraglia” (100.000 laureandi) che prevede la finalizzazione di studi specifici sull’impatto ambientale delle prime 100 città cinesi.
– Azioni concrete sul fronte del risparmio energetico in ambito industriale sono stati ottenuti su diversi fronti: per esempio nell’industria dell’acciaio, 1 tonnellata di acciaio si produce con 700 chili di carbone; un indice di consumo in linea con quello dei paesi piu’ industrializzati.

2) REALIZZAZIONE di NUOVE CENTRALI:
La Cina dispone oggi di generatori di energia per una potenza complessiva pari a 400 milioni di Kilowatt. In base al Piano Energetico Nazionale, entro il 2020 la Cina dovrà dotarsi di una produzione energetica pari a 1 Miliardo di Kilowatt, attraverso:
– la Realizzazione di Centrali idroelettriche, in conformità con i sistemi di valutazione di impatto ambientale (linea di intervento decisa dai Dipartimenti cinesi per l’Energia e la Tutela Ambientale), che attualmente generano il 25% del totale di energia prodotta in Cina.
– La Realizzazione di Nuove Centrali Nucleari: entro il 2020 la Cina dovrà dotarsi di ulteriori 22 nuovi generatori nucleari, oltre agli attuali 9 generatori in esercizio, ed agli 8 generatori in fase di costruzione, coprendo il 4% del fabbisogno nazionale di energia. In termini di approvvigionamento, sono in atto trattative per l’importazione di rilevanti quantitativi di Uranio dall’Australia.

3) DISPIEGAMENTO DI SOLUZIONI BASATE SULLE FONTI RINNOVABILI
La CINA si appressa a sperimentare su larga scala le fonti rinnovabili: pannelli fotovoltaici (peraltro costruiti ed esportati in tutto il mondo), energia eolica e biomasse sono obiettivi concreti al centro di ricerche ed investimenti significativi del Governo cinese per il prossimo decennio.

4) RICERCA DI NUOVI GIACIMENTI
Allo stato attuale circa il 70% dell’energia è prodotta tramite Centrali termoelettriche.
PETROLIO – Nel corso del 2005 la CINA ha importato 130 milioni di tonnellate di petrolio, che si sono aggiunte alle 150 milioni di tonnellate di prodotte internamente. In base al Piano Energetico Nazionale, la crescita della produzione interna del petrolio che dovrebbe consentire a Pechino di attestarsi a breve su una produzione annua di ca. 200 milioni di tonnellate, seppur significativa è ancora lontana dalle necessità energetiche cinesi, attuali e future (stimate in 2 Miliardi di Kw nel 2020). Si è partiti con le estrazioni di idrocarburi nel Mare cinese meridionale.
CARBONE – In base alle valutazioni di Pechino produrre elettricità utilizzando il Carbone costa circa il 50% in meno della produzione energetica utilizzando turbine alimentate a GAS. Inoltre, con l’ausilio delle tecnologie pulite sul Carbone e le nuove tecniche di immagazzinamento (liquefazione del carbone) saranno drasticamente limitate le emissioni inquinanti.
Si procederà quindi alla ricerca di nuovi giacimenti di Carbone sul territorio cinese.
GAS – la strategia si basa sulla diversificazione dei fornitori di GAS, che passa anche attraverso accordi di acquisto e gestione congiunti con l’ex-rivale India.
Come mostrano chiaramente gli ultimi eventi, il nostro Paese è gravemente esposto sul fronte energetico. L’Italia, deve urgentemente dotarsi di una Strategia articolata, perseguirla con determinazione, evitando dipendenze che possono rendere il nostro Paese facilmente vulnerabile. Si parla in questi giorni di una politica europea comune sul fronte energetico: è importante, ma ricordiamo che non possiamo delegare la Strategia sul fronte energetico a terzi (neppure all’Europa, considerando che ad oggi non esiste un’Europa Politica). E’ fondamentale che il nostro Paese risponda all’emergenza energetica con un Programma autonomo. Ormai, prossimi alle elezioni, sarebbe auspicabile che ciascuna coalizione illustrasse agli elettori la propria Strategia energetica, comunicandola in modo chiaro e responsabile.

Emanno Delia


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