Internet e new media no image

Published on Marzo 22nd, 2005 | by Redazione MG News

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Banda larga e Tv digitale

Opportunità di sviluppo per le Televisioni, opportunità di comunicazione per le PMI La comunicazione attraverso i media sta diventando sempre più un tema di gestione della relazione. Essa si può affrontare unicamente con strategie e strumenti adatti. Attraverso la DTT (televisione digitale terrestre) ad esempio, sarà possibile trasmettere programmi dedicati alle imprese ed alle professioni, il cui fine è la tempestiva informazione sulle opportunità d’innovazione derivanti dalla tecnologia di ultima generazione. La nascita in Italia di canali di comunicazione digitale sulla televisione sembra consentire nuove opportunità all’informazione. In particolare nell’ambito della discussione sulla convergenza tra mondo televisivo e mondo digitale, dobbiamo considerare il fatto che il televisore, attraverso il telecomando, darà accesso a canali Internet mentre nelle aziende l’accesso ai canali televisivi potrà essere fatto attraverso i posti di lavoro computerizzati con opportune minime estensioni. In Cina gli operatori di telecomunicazione si lanciano nella televisione attraverso il protocollo di trasmissione dati via Internet. Due operatori telefonici cinesi come China Telecom (con progetti Tv su Shanghai e Guangzhou) e China Netcom Group (con un piano d’azione per Hong Kong) stanno investendo miliardi di Euro per l’infrastruttura della banda larga con l’obiettivo di farci viaggiare dentro la streaming Tv. Con questo tipo di operazioni si potrà competere facilmente con gli operatori di Tv via cavo cinesi, oggi un settore frammentato e geolocalizzato, con lancio di servizi ad alto livello, con video on demand e programmi più ampi. Anche la rete della telefonia mobile (non solo quella della telefonia fissa) sta affrontando la sfida televisiva. La banda larga UMTS ha reso possibile declinare lo standard DVB in DVB-H (Digital Video Broadcasting Handhelds). Quest’ultimo è lo standard di trasmissione (simile al sistema broadcast della TV tradizionale), scelto dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) come standard europeo per la televisione mobile in broadcasting. Nell’attesa futura della mobile-Tv, Orange e Vodafone hanno già iniziato ad offrire ai loro abbonati alcuni brevi filmati (videoclip) e una selezione di reti televisive in diretta come CNN. Ma i filmatini non hanno nulla in comune con la vera televisione digitale mobile che arriverà una volta stabilizzata l’infrastruttura. La tecnologia DVB-H, infatti, permetterà agli utenti di accedere direttamente ad una sessantina di reti televisive diverse e gli abbonati UMTS potranno passare del tempo significativo “davanti alla TV” senza saturare la rete. Concludendo, la strategia b2b di un’emittente televisiva dovrà essere quella della ‘multimediaticità’ intesa come multicanalità mediale perché la Tv da sola non basta più; le imprese che vorranno attivare il proprio piano di comunicazione attraverso i media televisivi, devono iniziare ad orientarsi da una Tv generalista alla Tv di target. Una migrazione cospicua dei budget aziendali dal ‘tradizionale’ al ‘digitale’ è già avvenuta: pensiamo alle Tv digitali satellitari su scala nazionale e internazionale che aggregano sfere di interesse particolari su target di utenti televisivi. Il mutamento è relativo al raffinamento qualitativo dell’investimento pubblicitario-relazionale perché tale diventa con la comunicazione digitale. Un’impresa che deve scegliere verso quale Tv digitale orientarsi, oltre al target di riferimento, deve valutare anche il suo grado di multicanalità mediale che più può essere utile nella gestione delle relazioni con il target.


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