Published on Ottobre 29th, 2019 | by Redazione MG News
0Cosa ci insegnano le elezioni in Umbria
Proviamo ad astrarci dall’analisi immediata del voto in Umbria e provare a capire per quali motivi si è avuto un risultato così clamoroso in favore del Centro-destra. Provando a proiettarci nel futuro.Molti dicono che si tratta di un voto storico, epocale. Perchè l’Umbria è regione di solide tradizioni rosse governata da 50 anni dalla sinistra. Per l’aumento di affluenza ai seggi inatteso (65%). Per le dimensioni inusitate del successo (20% in più degli avversari). Ci sono parecchie ragioni contingenti che gli analisti mettono sul piatto, per spiegare quanto successo:
- la disastrosa gestione della Giunta precedente sfociata in un brutto scandalo che ha costretto la ex-presidente a dimettersi
- (a monte di quanto sopra) un sistema di potere consolidato da anni che ha prodotto riprovazione, malcontento e rigetto da parte degli elettori umbri
- una campagna a tappeto – si direbbe casa per casa – del centrodestra ed in particolare di Salvini che sfruttando le sue indubbie doti mediatiche ha amplificato a dismisura l’eco della campagna elettorale
- una campagna elettorale della nuova coalizione PD-M5S-Leu assolutamente improvvisata, in ordine sparso e con un candidato “trovato” all’ultimo momento. Campagna che si è conlcusa con la disastrosa “foto di Narni” che mostrava anche visivamente l’improvvisazione della coalizione ed il quasi imbarazzo dei partecipanti
- lasciamo stare l’assenza di Renzi e della neonata Italia Viva. Il PD ha cercato di scaricare lì la responsabilità della sconfitta ma direi che si tratta di un tentativo goffo e maldestro.
Come è possibile che in poco più di un anno (dalle politiche del 2018) la coalizione di centro-destra e la Lega in particolare abbiano raddoppiato i consensi ? Cerchiamo di andare al di là del contingente e proviamo a capire se è proprio vero che la maggior parte degli umbri sono improvvisamente diventati intolleranti, razzisti, fascisti, etc o se invece ci sono altre e più profonde ragioni che spiegano quello che è successo (in Umbria ma che può succedere in tutta Italia).
Secondo me c’è una parola-chiave, un concetto che nè la sinistra nè tantomeno i 5 Stelle hanno capito e che invece è stato molto ben interiorizzato da Salvini e dai suoi accoliti (a partire dalla sua macchina di propaganda detta la “Bestia”). Si chiama VICINANZA. E intendo proprio l’aspetto più fisico, oltrechè naturalmente quello psicologico del concetto. E quella parola chiave ne aggiungo un’altra: SPERANZA.
La gente dell’Umbria come di tutta Italia è ampiamente disillusa dai comportamenti della politica e sta cercando qualcuno o qualcosa a cui aggrapparsi. Con il lavoro che si fa sempre più precario, la sanità sempre meno accessibile, la scuola in declino, i giovani che vanno all’estero si ha bisogno di qualcuno che ti venga vicino e ti faccia sentire meno solo. In questo mondo fatto di virtualità, di amicizie fasulle, di fake news. Invece il disagio sociale e le disuguaglianze ci sono e sono reali e crescenti.
Ci sarebbe bisogno di messaggi di speranza, che guardino al futuro ma che nello stesso tempo diano un minimo di rassicurazione per il presente. Di politici lungimiranti che vadano al di là dei discorsi fumosi, di alleanze artificiali, di alchimie contabili, di equilibrismi internazionali che nessuno capisce o vuole capire.
In macanza di uomini così, la gente finisce per credere ai semplici messaggi populisti e ingannatori della destra, di una destra che comunque in tutta Europa sta mietendo successi. Salvini & co. si immergono nella folla, si fanno i selfie con gli elettori (che poi servono ad alimentare la propaganda sui social…), abbracciano la gente, danno pacche sulle spalle. Non risolvono alcunchè, ma danno l’impressione alla gente che ci sia qualcuno che li ascolta e che ha a cuore i loro problemi.
(per conferma che sono i più a disagio in Umbria che hanno votato a destra abbandonando la sinistra vedi questa analisi della SWG.)
Secondo me c’è solo una strada per sconfiggere questa pericolosa deriva di destra: ALZARE LO SGUARDO, guardare lontano, offrire prospettiva e speranze soprattutto ai nostri giovani. E andare tra le persone ed ascoltarle. Dagli operai che rischiano il posto per le multinazionali che delocalizzano; agli studenti universitari che quando escono si vedono offrire lavori a 1.000 euro al mese precari. Fino alle donne costrette a massacrarsi la vita col lavoro e la casa fino a tarda età perchè hanno contemporaneamente genitori anziani e figli ancora a carico. E fare proposte, proposte concrete che offrano una soluzione per l’immediato ed una prospettiva sul futuro.