Elezioni politiche CX favorito ma occhio alle sorprese
Tutti scommettono nella vittoria del centrodestra alle prossime elezioni. Ma occhio alle sorprese sempre dietro l’angolo. Proviamo a fare qualche ragionamento al limite del paradosso…
La stragrande maggioranza di commentatori, analisti, giornalisti etc è pronta a scommettere sulla vittoria del CX alle prossime elezioni politiche. Ed in effetti i sondaggi vanno in quella direzione con la coalizione accreditata oggi attorno al 45% dei voti con il CS ancora sbriciolato e alle prese con difficili alleanze. Dunque campo spianato alla vittoria ? Ma vediamo…
Intanto già dalle prime battute della campagna elettorale è evidente il tentativo da parte del CX ed in particolare della Meloni di dare di sé un’immagine rassicurante. Una che non mette in discussione gli impegni e le alleanze internazionali, una che rispetta la costituzione e non la mette in discussione, una che in economia vuole inserirsi nel solco – di fatto – di quanto già avviato dal Governo Draghi (PNRR e riforme associate in primis). Nonostante abbia fatto opposizione per un anno e mezzo.
Qualcuno deve avere detto a Salvini di moderare i toni soprattutto per non spaventare l’Unione Europea e gli investitori internazionali. Era partito lancia in resta con il solito tema degli sbarchi ma ha subito frenato…
La realtà è che temono molto di perdere elettori moderati dopo le pesanti fuoriuscite da Forza Italia e giustamente preoccupati del rincoglionimento senile del suo leader. Però attenzione a travestirsi da agnelli dopo aver fatto i lupi per tutta la vita. Non si risulta credibili per i moderati e….attenzione si rischia di perdere consensi fra le frange più estremiste che sono una parte importante del partito della Meloni.
Tra i moderati indubbiamente Calenda ed il suo partito sono in grado di attrarre elettori moderati spaventati di Forza Italia (visti anche gli arrivi di Gelmini e soprattutto Carfagna che in Campania ha un ottimo seguito). Qualcosa si è già cominciato a vedere e se – come pare – Calenda dovesse correre da solo o con Renzi (altro gradito ai moderati) potrebbe togliere 2-3 punti a FI e magari qualcosa anche ai moderati che votano Lega al nord.
Occhio poi al fronte opposto. Italexit di Paragone – fuoriuscito dei 5 Stelle – sta dando spazio a tutte quelle idee che potremmo chiamare anti-sistema. Dai no-Vax ai Terrapiattisti, dagli anti-Europa ai filo Putin. Senza aver fatto praticamente nulla si trova già accreditato dai sondaggi del 2,5% circa; se appena appena comincia a un po’ a fare propaganda magari avvalendosi di qualche figura-simbolo come Puzzer il capo dei No-Vax di Trieste, fa presto ad arrivare al 4-5% a mio avviso grattando voti un po’ dall’astensionismo ma anche dall’area neo-fascista che al momento sta con la Meloni. Poi ricordiamo che un altro simbolo delle battaglie anti-qualcosa come Santoro ha detto che si candiderà con un suo simbolo, magari alleandosi ai 5 Stelle. Ecco potrebbe anche lui grattare voti dall’astensionismo e paradossalmente dalla destra estrema.
Se questo ragionamento fosse giusto potremmo trovarci in una situazione di questo genere, con una coalizione di CX che vince ma con il 40-41% dei consensi con un polo di centrosinistra che potrebbe arrivare attorno al 32-34%, un polo moderato centrista attorno all’7-9%*, e il restante 15-20% suddiviso tra i partiti anti-sistema tra cui 5 Stelle, Paragone ed altri. Con questa situazione gli equilibri nei collegi uninominali potrebbero giocarsi per pochi voti e non è detto che il CX conquisti la maggioranza assoluta, soprattutto al Senato.
Ragionamento squinternato e paradossale ? Sì forse. Ma 2-3 punti in più o in meno di astensione possono fare la differenza…
*Alla fine Calenda e Letta hanno deciso di correre assieme e quindi l’unico con il cerino in mano al centro sembrerebbe essere Renzi… più qualche altro cespuglio vedi Toti. Ma il ragionamento sta in piedi lo stesso (aggiungendo 3-4 punti alla coalizione di CS e togliendone altrettanti ai residui centristi)
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