Internet e new media no image

Published on Gennaio 26th, 2011 | by Redazione MG News

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Geotagging, ovvero segnare i percorsi online

Se vi state chiedendo “a cosa potrà mai servire l’atto di mappare nel 2010 dato che il mondo è tutto conosciuto?” allora vi invito a continuate la lettura.

Il "geotagging" è la pratica di tracciare i propri spostamenti, o dei punti fissi, per mezzo di dispositivi (tipicamente i palmari o cellulari con GPS integrato) per poi riportarli online anche associati ad altre informazioni (foto, video, testi).
E non a caso l’ho definita pratica. Se vi state chiedendo “a cosa potrà mai servire l’atto di mappare nel 2010 dato che il mondo è tutto conosciuto” allora vi invito a continuate la lettura.

In principio l’idea era legata al safari fotografico: durante un’escursione o una gita si poteva scattare all’impazzata e, una volta rientrati in possesso di un computer, sincronizzare le foto con le coordinate geografiche rilevate al momento dello scatto così da vederle distribuite su di una mappa.
Poi cellulari sempre più evoluti dal punto di vista dell’ottica fotografica e della dotazione gps hanno facilitato l’operazione e gli usi dei singoli sono stati i più fantasiosi: io ad esempio me ne servivo per ritrovare l’auto parcheggiata ore prima nello sconfinato e monotono parcheggio IKEA; ho anche potuto “andare a funghi” con soddisfazione lungo un sentiero di montagna poco battuto seguendo un percorso tracciato giorni prima da un amico esperto; e quando sono a 3km da casa “mamma butta la pasta” (omaggio dovuto a Dan Peterson!) senza rischiare di scuocere perché la freccetta sul monitor si avvicina a destinazione mentre mi appresto ad andare a pranzo da lei!

Le applicazioni più interessanti, quasi utopistiche, hanno iniziato a proliferare con l’organizzazione ed elaborazione di dati raccolti da intere community: se “n” persone ogni giorno in auto percorrono una certa strada non digitalizzata dal navigatore significa che lungo quel percorso non c’è il nulla ma una strada.
Qualcuno sta addirittura pensato alla pubblica utilità del servizio e vorrebbe agevolare i cittadini nel segnalare alle amministrazioni pubbliche la necessità di manutenzione del tessuto urbano semplicemente inviando una foto, ad esempio del manto stradale, e le coordinate geografiche. Viceversa il servizio dei trasporti pubblici potrebbe monitorare in tempo reale la posizione dei propri mezzi e comunicare eventuali ritardi alle fermate.
Poi la cosa si è evoluta e per mezzo del marketing è diventata anche divertente e conviviale.
I leader in questo sono Gowalla e Foursquare.
(Nota a margine: I due siti sono nati, come spesso accade nella storia, nello stesso momento da menti diverse, non ch’io creda alle coincidenze piuttosto la penso come Benjamin –L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica-, insomma penso che quando lo stato della tecnica lo ha reso possibile e bastava che qualcuno lo intuisse e si attivasse in questo senso.)

L’idea è di mappare luoghi di frequentazione mondana così da favorire gli incontri tra persone. Vien da sé che i locali e i PR ci sono andati a nozze e hanno iniziato a premiare gli assidui frequentatori piuttosto che promuovere feste e iniziative. Il tutto funziona perché le persone ne traggono un’utilità immediata e pratica: sanno esattamente se nei loro paraggi c’è un evento da non perdere o un amico da incontrare.
Anche Twitter si è evoluto e ora abbraccia il geoblogging: se si vuole si può geotaggare la propria posizione mentre si scrive un post perché Twitter rileva la posizione della cella wifi o della rete aziendale.

Anna Rado


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