Published on Novembre 20th, 2007 | by Redazione MG News
0H-Farm,la fattoria della conoscenza
Il modello di business di H-Farm è inconsueto nel panorama italiano. E’ un’impresa che opera come un incubatore ovvero crea e coltiva altre imprese offrendo loro un luogo favorevole alla crescita.Ci sono casi in cui sia l’impresa che l’imprenditore sono per diversi motivi molto particolari. L’impresa ha un modello di business particolare e l’imprenditore ha caratteristiche inusuali. E’ questo il caso di H-Farm e di Riccardo Donadon.(leggi biografia)
H-Farm nasce da un’idea di Riccardo Donadon nel 2005, oggi l’azienda supera i 100 dipendenti.
Dopo la bella esperienza di E-tree fondata nel 1996 agli albori della rivoluzione Internet e ceduta nel 2003 al gruppo Etnoteam, Donadon si ferma per due anni e poi si getta nella creazione di H-Farm con rinnovato spirito di avventura.
A Riccardo Donadon potrebbe attagliarsi una definizione di “serial entrepreneur”, figura rara nel contesto italiano, di imprenditore in grado di creare diverse iniziative di successo, ma che sa anche staccarsi dalle sue creature e ricominciare con un’impresa ancora più innovativa e rischiosa.
Il modello di business di H-Farm è inconsueto nel panorama italiano. E’ un’impresa che opera come un incubatore ovvero crea e coltiva altre imprese offrendo loro un luogo favorevole alla crescita. All’interno di H-Farm sono nate H-art, H-care, H-umus, H-play, Zooppa.com, Shado.tv, ultima Domains Income ed altre iniziative sono in cantiere. H-Farm offre alle imprese che nascono al suo interno l’opportunità di concentrarsi sul loro business e sulle relazioni con partner esterni senza preoccuparsi di aspetti amministrativi, finanziari e di marketing. Per contro H-Farm controlla inizialmente una larga parte del pacchetto azionario ma favorisce la diffusione del restante tra investitori e dipendenti dell’azienda stessa. Anche da questo punto di vista ci sono elementi di innovazione. Le persone chiave sono da subito azioniste con la motivazione e lo stimolo che può derivare dal condividere la proprietà.
Perché la denominazione H-Farm? Farm per tre buoni motivi. Farm perché la sede è immersa nel verde in un rustico ristrutturato e l’ambiente è sempre più un valore percepito anche dalle imprese. Farm perché è una fabbrica di idee e di innovazione ed un incubatore di imprese, formula imprenditoriale essa stessa altamente innovativa. Farm perché collega l’idea della fattoria della tradizione contadina con le più avanzate tecnologie del web e dei nuovi media proiettando il contesto locale nel mondo delle tecnologie e della conoscenza.
H invece sta per Human. L’idea è che la tecnologia debba essere compatibile con l’uomo e resa di più facile fruizione. Così come era umano il mondo agricolo la stessa attenzione all’uomo deve essere al centro anche nello sviluppo di una nuova tecnologia.
H-Farm è anche una sintesi di localismo e globalità. Sembra di trovare in Italia un’azienda della Silicon Valley americana che invece si trova in una ex area agricola del trevigiano, Ca’ Tron. E lo stesso Donadon sembra un imprenditore “americano”. Una delle più fortunate iniziative “Zooppa” è stata promossa come iniziativa italo-americana. Bisognava veicolare l’idea che l’iniziativa fosse globale e rivolta ad un pubblico globale. Ogni altra possibilità avrebbe decretato un successo nettamente inferiore o piuttosto un insuccesso annunciato.
Non è facile tuttavia crescere senza investimenti ed anche H-Farm ha bisogno di investitori e venture capitalists. Ma allora si “scopre” che è nettamente più facile fare queste cose in California. Donadon scherza: “Se diciamo che l’azienda è vicina a Venice, ci chiedono Venice California? No siamo vicini a Venice Italy” e il discorso allora cambia o meglio si arena. Per questo H-Farm sta pensando di aprire una sezione in California per essere più “americana” anche agli occhi degli investitori locali”.
Ma sarebbe una resa pensare di perdere le caratteristiche di impresa italiana che vive in un contesto locale. Allora bisogna chiedersi se è possibile ricreare qui alcune delle condizioni che si trovano nella Silicon Valley. La Silicon Valley è presente nei pensieri di Donadon ma anche di altri piccoli imprenditori come lui. La Silicon Valey rappresenta un modello per l’aggregazione di nuove imprese e la creazione di un “distretto” tecnologico che è già stato battezzato: Ca’ Tron Valley.
Per crescere occorre pensare di moltiplicare le iniziative accanto alla tua. Non è idea da poco se si pensa che iniziative uscite dalla tua azienda potrebbero diventare concorrenti. Significa allora pensare che concorrenza e collaborazione sono legate e rinforzano tutte le iniziative.
Ca’ Tron Valley è un sogno ma l’innovazione è fatta anche di questo.
Moreno Muffatto – moreno.muffatto@gmail.com
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