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Published on Novembre 23rd, 2005 | by Redazione MG News

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Il rilancio delle aree pedemontane passa per il marketing territoriale

Un progetto partito 4 anni fa grazie ai fondi UE che nel 2004 ha trovato la sua concretizzazione nell’approvazione di un Patto Territoriale per lo sviluppo dell’area della Pedemontana del[…] Un progetto partito 4 anni fa grazie ai fondi UE che nel 2004 ha trovato la sua concretizzazione nell’approvazione di un Patto Territoriale per lo sviluppo dell’area della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano; un accordo che interessa 12 comuni e riunisce 72 soggetti aderenti (tra enti, associazioni e banche) e che prevede investimenti per 21,6 milioni, dei quali 9,8 già stanziati, grazie al sostegno della Regione Veneto ed in particolare della LR 13/99. Questa la sintesi di un progetto di ampio respiro che mira a trasformare un area marginale rispetto ai flussi turistici e periferica rispetto ai distretti produttivi, in un territorio di attrazione per capitali e persone, dall’Italia e dall’estero.
Giovanni Bertoni, presidente della Comunità del Grappa – Ente titolare del Patto – così ci sintetizza le potenzialità dell’area: “Il nostro è un territorio ricco di arte, di storia, di bellezze naturali anche se lontano dai tradizionali flussi turistici. Se a questo uniamo una grande ricchezza di prodotti tipici locali e di specialità eno-gastronomiche, pensiamo si presti bene per un turismo di qualità che abbini alle gite ed escursioni anche la consumazione e degustazione delle nostre specialità. Tutto questo per ridare slancio all’economia della nostra montagna del Grappa e per tentare di dare una specificità alle produzione artigianale locale, collegandola appunto all’economia della montagna”.
Proprio sul recupero dell’economia della montagna e quindi sul suo ripopolamento, ha puntato le sue carte la Comunità in questi ultimi anni; spiega Bertoni:” In particolare è attorno alle nostre malghe che ruota quella che è storicamente la più importante tra le nostre produzioni tipiche: il formaggio. Recentemente abbiamo anche recuperato alcune coltivazioni tradizionali della nostra agricoltura montana e pedemontana quali il marrone di Monfenera oppure l’olio di oliva, la cui produzione in loco è documentata fin dal XIII secolo”.
Per spingere i turisti ad incontrare la montagna, si può far ricorso alle numerose risorse naturalistiche ed artistiche offerte dalla zona:” Senz’altro da un punto di vista naturalistico la principale attrazione è rappresentata dai numerosi percorsi montani adatti per escursioni, che vanno dalle più difficili ferrate fino alle passeggiate per le malghe, adatte anche ai bambini – prosegue Bretoni – mentre la nostra fascia pedemontana presenta mete architettoniche di pregio: dalla gipsoteca del Canova, alle affascinanti chiesette rupestri, fino alle maestose ville venete”.
Il Patto territoriale ha una sua struttura di gestione – nella quale i soggetti aderenti investono ogni anno 150.000 euro – che assicura un funzionamento ottimale ad un’articolata struttura di concertazione che prevede, l’altro, 5 gruppi di lavoro che sviluppano i 5 settori prioritari d’intervento (Sistema amministrativo, Infrastrutture ed ambiente, Turismo, Attività produttive e Sistema sociale). “Questi 5 gruppi di lavoro hanno già prodotto 47 progetti esecutivi, tra cui alcuni di grande rilevanza come la cablatura in fibre ottiche di tutto il territorio, per il quale abbiamo appena ricevuto il placet della Regione – conclude Bertoni”.


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