Ditelavostra

Published on Giugno 23rd, 2022 | by Redazione MG News

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L’ apoteosi e la fine di un politico ridicolo

Dunque siamo arrivati al redde rationem dei 5 Stelle. Il processo di dissolvimento è giunto al suo culmine con la scissione del gruppo dei cd Dimaiaini

Dunque alla fine Di Maio ce l’ha fatta a liberarsi dell’odiato Conte. L’ uomo che ha osato oscurare la sua stella, preferito per ben due volte da Grillo come candidato alla Presidenza del Consiglio e poi acclamato capo partito, ruolo da lui ricoperto praticamente senza voti ed in tempi di “vacche grasse”.
Dicono tutti che ormai era da molto tempo che Di Maio si era allontanato dai principi e dai valori ispiratori del M5S. Dalle battaglie ambientali, al sostegno al multilateralismo, alla battaglia contro i corrotti, alla modifica della forma di rappresentanza e via dicendo. In realtà io penso che Di Maio non sia mai stato un “grillino” alla “Di Battista” o anche solo alla “Fico”.

E’ sempre stato solo un politico arrivista, con un ambizione pari solo alla sua incompetenza, che si è trovato a ricoprire per puro caso posizioni di grande rilevanza istituzionale. E che si è abbarbicato al potere, alla cosidetta “poltrona” con un piglio degno dei peggiori uomini della prima e seconda repubblica.

Ora è arrivato alla sua apoteosi, finalmente è il capo. Non c’è più Grillo e non c’è più Conte. Ma adesso lo aspetta un luminoso destino, magari come prossimo presidente del Consiglio ?

Io spero proprio di NO. E cercherò di motivare questa speranza con qualche valutazione “di sostanza”:

  • Ha un gruppo parlamentare piuttosto consistente (una sessantina di persone). Ma la sua è una forza politica ? No e non ha nemmeno un seguito di attivisti (quei pochi rimasti dell’M5S) se si eccettua forse qualche descamisado in Campania. E’ pensabile che in così pochi mesi riesca a organizzare e rendere visibile in una situazione così drammatica come quella odierna un partito, un’immagine consolidata nei territori ? E’ in grave difficoltà Conte che non parte da zero, figuriamoci lui
  • Può coalizzare attorno a lui altri partiti con idee simili e formare una coalizione in grado di raccogliere consensi adeguati alle prossime elezioni (almeno il 5%)? Lo ritengo altamente improbabile anche perchè le forze a cui potrebbe aggregarsi sono i partituncoli di centro. Scartati Calenda e Renzi che lo vedono come fumo negli occhi. Resterebbero i rametti di Centro Noi con  l’Italia, etc che oggi non valgono il 2%. Che ogni probabilità dovranno confluire nelle liste di Forza Italia
  • Ecco allora la probabile fine (ingloriosa) dell’ex bibitaro del San Paolo. A cercare un seggio spendibile nelle liste dell’ (ex) odiatissima Forza Italia, magari con una buona parola della sua amica e conterranea Carfagna….

Che brutta storia!

 


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