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Published on Settembre 27th, 2006 | by Redazione MG News

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La corsa al digitale: l’acquisto degli schermi piatti

Dopo il boom dell’HD (Alta Definizione) con l’avvento delle Olimpiadi invernali e dei Mondiali di Calcio, quest’anno il consumatore medio è diventato sportivo, tecnologico, single in alta definizione o reduce[…] Dopo il boom dell’HD (Alta Definizione) con l’avvento delle Olimpiadi invernali e dei Mondiali di Calcio, quest’anno il consumatore medio è diventato sportivo, tecnologico, single in alta definizione o reduce da ricca lista di nozze grazie a promozioni e consigli per gli acquisti, ed è riuscito ad accrescere il mercato europeo dell’elettronica di consumo del 18% solo nel primo semestre 2006, pari a ben 41 miliardi di euro in più rispetto al 2005; in Italia si parla di un aumento del 10%.
È interessante in particolare constatare che il consumatore italiano sta approcciando in modo decisivo il processo di transizione dal vecchio tubo catodico ai nuovi schermi high tech, ovvero televisori a schermi piatti o flat tv. I televisori a schermo piatto possono essere con tecnologia al plasma, PDP (Plasma Display Panel) oppure a cristalli liquidi, LCD (Liquid Crystal Display). In termini di resa: qual è la differenza?
Secondo alcuni tecnici, anche se l’LCD perde in risoluzione quando le immagini contengono movimenti molto veloci a causa della minore velocità di risposta dei cristalli liquidi, esso produce una resa dei particolari eccellente. Il televisore al plasma tende ad offrire una maggiore risoluzione rispetto all’LDC per le immagini dinamiche e in termini di profondità del nero, ma per quanto riguarda il contrasto e la luminosità il vantaggio dipende dalle condizioni ambientali circostanti (es. riflesso della luce sullo schermo).
A penalizzare il plasma sarebbe inoltre una maggiore fragilità o obsolescenza e una conseguente minore aspettativa di vita (40.000 ore contro le 60.000 degli LCD).
Le aziende di settore effettuano scelte che tendono a confermare, già da 18 mesi infatti la Sony ha abbandonato la produzione di televisori al plasma. Se fino a poco tempo fa i due modelli non si facevano direttamente concorrenza perchè il plasma era il più venduto tra gli schermi piatti, oggi le cose vanno diversamente.

Secondo il Sole 24 Ore, a fine anno in Italia la quota di LCD venduti raggiungerà i 2 milioni di apparecchi, un business tra i 2,6 e i 3 miliardi di euro. Secondo il vice-presidente divisione audio-video Samsung Italia, il mercato italiano si avvicina a quello tedesco (2,5 milioni) che ha però una popolazione nettamente superiore.
In Italia gli schermi LCD hanno avuto un incremento delle vendite del 47%, attribuibili a: Samsung (24%), Philips (13%) e Sony (10%). Samsung, che ha appena lanciato il primo schermo LCD a 70 pollici) si attesta anche il primo posto nelle vendite europee audio-video, togliendo a Philips il primato; nella sua corsa al digitale infatti l’Europa supera gli Usa e l’Asia con un 18% delle vendite di audio-video e con aumenti tra l’85 e il 100% per gli LCD nel primo semestre dell’anno. Il motivo è stato il taglio dei prezzi e i campionati del mondo di calcio.
I produttori esultano ma i rivenditori italiani un po’ meno a causa delle promozioni che da 4-5 anni hanno nettamente tagliato i prezzi. Molti apparecchi in magazzino in previsione delle vendite di maggio – giugno sono rimasti invenduti. Sono partite allora le promozioni del periodo post-estate e i prezzi hanno perso un altro 20 – 30 %.
Eppure i rivenditori possono avere fiducia poiché le vendite continueranno a crescere: il mercato si orienta verso i mega formati tv e sono in arrivo, da parte dei coreani, apparecchi compatibili con la tecnologia dei DVD Blu Ray e HD.

Roberta Salvan


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